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Perugia, “Il Copione” in tribunale / Il negozio con la porta segreta

Agli inizi di marzo del 2012 scattò il blitz. Secondo i vertici della Siae, all’epoca si trattò di “una delle operazioni più importanti di questo tipo”. E’ quanto venne detto in sede di conferenza stampa per descrivere quanto scoperto dalla guardia di finanza e dalla Siae nella sede de “Il Copione”, probabilmente la più nota copisteria di Perugia.

Oggi la vicenda che si concluse allora con la chiusura dell’attività e la denuncia del titolare è stata ripercorsa in tribunale durante l’udienza alla presenza dell’imputato accusato del reato di violazione del diritto d’autore.

Secondo l’accusa nel negozio perugino non si entrava per fare fotocopie ma per ordinare e portarsi via libri fotocopiati che venivano ordinati da una vera e propria lista a disposizione dei gestori. Se il libro non era immediatamente a disposizione si tornava qualche giorno dopo. All’interno gli investigatori hanno trovato 810 libri già fotocopiati e pronti per essere venduti, altri mille testi su hard disk che potevano essere stampati in qualsiasi momento, un registro con l’elenco di tutti i volumi disponibili e altro materiale.

Quello che però risultò più particolare nell’inchiesta fu il fatto che nell’attività vi era una sorta di “botola” un passaggio segreto che spalancava “l’universo” delle fotocopie e basso costo (libri prezzati dai 35 ai 50 euro venivano secondo l’accusa venduti fotocopiati anche a 9 euro).

Oltre alle fotocopie illegali nel negozio vennero trovati al momento del blitz anche lavoratori non in regola. Uno di loro per sfuggire ai controlli si lanciò da una finestra sul retro.

L’imputato che nel processo è difeso dall’avvocato Giovanni Spina ha sempre respinto ogni accusa, il processo non è ancora entrato nel vivo, nelle prossime udienze le testimonianze principali.