Perugia denuncia AnnoUno di Santoro / Il “nuovo cieco attacco alla città” / INTERVISTA - Tuttoggi.info

Perugia denuncia AnnoUno di Santoro / Il “nuovo cieco attacco alla città” / INTERVISTA

Redazione

Perugia denuncia AnnoUno di Santoro / Il “nuovo cieco attacco alla città” / INTERVISTA

Il servizio sulla "capitale della droga" / La valanga di messaggi su Facebook e la risposta di Boccali
Ven, 30/05/2014 - 15:32

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Arriva puntuale come un orologio svizzero il servizio televisivo di Santoro sul suo nuovo programma AnnoUno: lo stesso giorno dell’operazione dei Carabinieri che ha condotto all’arresto dei fratelli “overdose” che con la loro droga avevano fatto 3 morti a Perugia, e a poco più di una settimana prima del ballottaggio dell’8 giugno che vedrà il sindaco uscente Boccali confrontarsi nel voto popolare con Romizi. “Perugia capitale della droga”: storia vecchia, famosa tanto quanto il triste e atroce episodio della morte della studentessa inglese Meredith, che aveva fatto balzare il nome di Perugia tra le prime colonne della nera italiana. O come il paragone con Gotham City, che citava anche i dati del Ministero dell’Interno, in base ai quali il capoluogo umbra è una “città violenta, una delle più pericolose d’Italia”, tra “urla, colpi, e rumori di bottiglie che si spezzano”. Il tutto correlato dalla dichiarazione dell’ex Ministro Giovanardi, lo stesso della legge poi dichiarata incostituzionale: “Perugia è una città persa. Per fortuna non sono tutte così”.

Il servizio da Santoro – Tornano dunque l‘eroina e lo spaccio in tv, in prima serata, e di nuovo su La7: nel reportage di Giulia Cerino si parla un’altra volta di Perugia come “crocevia della droga in Italia”, “capitale dell’eroina” con record di morti per overdose. Poi lo stesso continua con l’illustrazione dei luoghi dove trovare la droga sarebbe facile, come Via Pellini, o la centralissima piazza IV Novembre. Pusher tunisini, siringhe ovunque, giovani studenti a cui viene chiesto se facciano uso di droga, “gente che vende e pippa e nessuno che li arresta”. Un servizio che sembra dimenticare (o forse non ne era a conoscenza) del lavoro di Libera che ha portato alla pubblicazione del volume “La Droga in Umbria”.

Boccali e i detrattori –Il reportage ha scatenato una valanga di messaggi e di condivisioni del video sui social network: per molti si tratta di uno “stereotipo”, per molti altri di una difficile situazione da combattere. Il rettore Moriconi, insieme al prorettore Figorilli, ha affermato che la città è sotto “una pioggia di fango, che non rispecchia la città, soprattutto dopo gli sforzi fatti”. Stamani è poi arrivata la risposta sul blog di Wladimiro Boccali: “Ieri sera abbiamo assistito al nuovo, cieco attacco sensazionalistico alla città di Perugia. L’amministrazione, le due Università, l’Accademia e il Conservatorio, insieme agli organi dello Stato, Questura e Forze dell’Ordine, con la fondamentale partecipazione del mondo dell’associazionismo diffuso, si impegnano da anni, insieme e coesi e con risultati ormai evidenti, per garantire qualità della vita, accoglienza e solidarietà, aspetti che da sempre caratterizzano la nostra città e che sono oggi messi a rischio di cambiamenti economici e sociali che investono tutte le grandi città, in particolare i centri storici. Tutti i fenomeni negativi sono in diminuzione, mentre è in aumento il vile attacco mediatico nei confronti della nostra comunità. Perugia non ha bisogno di detrattori ma di persone consapevoli dei suoi problemi e capaci di reagire agli stimoli con strategie forti, in grado di garantire frutti sia nel breve che nel lungo periodo. Dileggiare la città, esaltarne i problemi, lamentarsene e mugugnare non sono strategie. Perugia va criticata ma va soprattutto amata. Vituperio e gogna mediatica sono tentativi di affossarci, soprattutto ora che le famiglie scelgono le sedi Universitarie dove iscrivere i propri figli. Il nostra Ateneo è sotto attacco. Difendiamolo! Non posso in ultimo non collegare l’evento accaduto all’imminente ballottaggio. Sono convinto che i perugini, con il senso di responsabilità, l’orgoglio e il senso di appartenenza alla propria comunità, sapranno valutare e distinguere la realtà dei fatti dalla strumentalità elettorale. Verificherò tutte le azioni possibili a difesa della città e dei cittadini”.

Per Guasticchi, Presidente della Provincia di Perugia, “È intollerabile che Perugia venga additata come piazza dello spaccio e regno della criminalità. Le esternazioni dell’ex Ministro Carlo Giovanardi, senatore del Nuovo centro destra, durante la trasmissione televisiva ‘Anno Uno’, in onda su La 7 giovedì 29 maggio, suscitano sconcerto. Invito il senatore Giovanardi a frequentare Perugia e a rendersi conto di persona quanto siano esagerate le sue parole – ha aggiunto Guasticchi -. Una fama immeritata che sconta problemi legati a una microcriminalità che desta clamore proprio perché inserita in un contesto di vivibilità e civiltà propri dell’Umbria e del suo capoluogo. Certo nelle zone calde del Paese, dove si spara costantemente in strada, la presenza di piccoli spacciatori non fa notizia. A Perugia sì. Al centro delle cronache per fatti eclatanti (uno su tutti l’omicidio di Meredith Kercher), Perugia, al contrario, si distingue per l’attenzione che le istituzioni pongono sui temi della sicurezza. Il patto ‘Perugia città sicura’ che vede in prima linea Ministero dell’interno, grazie all’impegno diretto del sottosegretario Giampiero Bocci, prefettura, questura, forze dell’ordine, Comune, Regione e Provincia, sta dando ottimi risultati. La città ha gli anticorpi per reagire e lo sta dimostrando. Risulta strano che in piena campagna elettorale Giovanardi tiri in ballo Perugia come esempio negativo”. “Chiedo ai perugini – ha concluso Guasticchi – uno slancio di orgoglio per difendere la propria onorabilità unendo ogni sforzo intorno al candidato sindaco Boccali che ha già posto nel suo programma iniziative per migliorare ulteriormente la situazione. Di certo Perugia resta una città vivibile dove ancora si può e si deve fare per migliorare la sicurezza dei cittadini: alzare inutili polveroni e polemiche strumentali non serve però a raggiungere l’obiettivo”.

La risposta del centrodestra –Emanuele Prisco, candidato a Perugia con il centrodestra, ha ironizzato: “Patto per la città? FATTI per la città”. E aggiunge: “Come esempio negativo (uno dei più gravi d’Italia) viene portato, con immagini e racconti devastanti, quello di Perugia. Che rabbia, che dolore, che voglia di cambiare le cose. Perugia merita qualcosa di diverso”. Massimo Monni ha invece scritto: “sarà il quarto servizio sulla droga? Saremmo un po’ stanchi di dare questa immagine della nostra città. Io non spedirei mai mio figlio a frequentare l’università qui… Dobbiamo dare un’immagine diversa della nostra città”.

Servizio di Alessia Chiriatti e Sara Minciaroni

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