Nel tardo pomeriggio di ieri, 17 settembre, i Carabinieri del Reparto Operativo di Perugia, a conclusione di una complessa attività di controllo, hanno arrestato due “pusher”, marito e moglie, sessantenni, residenti in una altra Regione d’Italia, ma di fatto domiciliati in Perugia.
Dai primi accertamenti sembrerebbe che entrambi, di nazionalità albanese, fossero privi di una stabile occupazione in Umbria; in passato avrebbero pagato regolarmente l’affitto anche se, negli ultimi 4 mesi, la crisi economica – evidentemente anche quella ha influito sul mercato della droga – ha avuto riflessi negativi anche nei loro confronti.
I Carabinieri, durante un servizio di osservazione, hanno sorpreso la donna subito dopo aver venduto, dietro pagamento di 100 euro, delle dosi di cocaina purissima a un cliente, perugino e incensurato.
Nell’immediatezza i militari hanno esteso la perquisizione presso l’abitazione dei due, vicina al luogo di spaccio, ritrovando nascosta in un’intercapedine del bagno, in un involucro, ben 74 confezioni di droga, tutte del tipo cocaina, per un peso complessivo di circa 80 grammi pronte per essere immesse nel mercato.
La coppia di “pusher” da alcuni giorni sembrava aver acquisito il monopolio dello spaccio di cocaina nella zona di Collestrada, ove molti clienti si recavano, con cadenza giornaliera, per rifornirsi.
Accompagnati in caserma, dopo le formalità di rito, i coniugi sono stati tradotti presso la casa circondariale di Capanne di Perugia, a disposizione della Procura della Repubblica di Perugia.