Cronaca

Pediatra arrestato, la “tangente a rate” questo era solo un “anticipo”

Dodici mila euro. Tanto aveva chiesto il professor Antonino Appignani per “mettere una buona parola” sul futuro della convenzione che permetteva al ad un ricercatore di rimanere in forze all’università di Perugia in base all’accordo con l’Ateneo di Salerno. Una cifra che poteva essere divisa in rate, quattro da tremila euro per l’esattezza.

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E proprio questa sarebbe la cifra che il giorno del suo arresto il professore di pediatria è stato colto in flagranza a ricevere dai carabinieri di Assisi, che però quei soldi li avevano già segnati e fotocopiati. Perchè il ricercatore era stanco di quel ricatto e ha denunciato tutto ai militari di cui si fidava.

Ma Appignani “è pronto a respingere ogni addebito”, dicono i suoi legali che lo hanno sentito telefonicamente mentre pesante è la ricostruzione dell’accusa rispetto al primario, che lunedì verrà sottoposto all’udienza di convalida davanti al Gip di Perugia alla presenza dei suoi legali Ettore Grenci e Mattia Maso (del foro di Bologna), che per pronciarsi attengono di conoscere e studiare le carte.

Il primario di Chirurgia pediatrica e professore ordinario di Chirurgia infantile è stato arrestato in flagranza con l’accusa di concussione e confinato agli arresti domiciliari.