L’impegno di tutti: questo quello che ha chiesto il segretario regionale del Pd dell’Umbria Giacomo Leonelli con una sua nota. Chiama i suoi, ma anche coloro i quali nel Pd non ci stanno, e soprattutto, ad esempio, quei 14mila elettori che il Pd ha perso per strada a Perugia al ballottaggio dell’8 giugno scorso, giorno della storica debacle del centrosinistra nel capoluogo umbro. Sembra dunque essersi conclusa, in concomitanza con le assemblee del partito chiusesi lunedì, il periodo di analisi dei suoi membri, utile a decidere il da farsi, soprattutto in vista dei futuri appuntamenti, elettorali e non. In diversi si erano pronunciati a riguardo: ora il quadro sembrerebbe più chiaro. Intanto si rinnova l’assemblea regionale per lunedì prossimo, 7 luglio, con in agenda anche l’elezione della direzione e l’appovazione del bilancio.
La nota di Leonelli – “Relativamente a quanto emerso nell’assemblea comunale del PD di Perugia, – scrive il segretario Leonelli in una sua nota – la Segreteria Regionale si dichiara pronta (in conformità a quanto già accaduto a Spoleto e Bastia) a coadiuvare un percorso che senza tentennamenti porti ad una profonda trasformazione del Partito della città. Un progetto che in qualche settimana, per poi tornare alla legittima valutazione dell’assemblea sui percorsi da intraprendere, promuova un’organizzazione interna capace di interloquire innanzitutto con quei 14.000 mila perugini che hanno deciso di non confermare la fiducia al PD e al centrosinistra nel turno di ballottaggio.
E che contestualmente, contribuisca a costruire un’agenda politica nuova per la città di Perugia, attingendo anche a quelle risorse rimaste per troppo tempo ai margini di un partito spesso chiuso e autoreferenziale, e alle quali chiederemo un impegno diretto nella partecipazione a questo percorso al fianco del segretario Giacopetti che ieri, sollecitato dai numerosi interventi dell’assemblea, ha dichiarato la propria disponibilità a lavorare nelle prossime settimane proprio con questo obiettivo. Non è utile la ricerca di capri espiatori, così come sarebbe ancora peggio mettere la testa sotto la sabbia rispetto a quanto accaduto. Peraltro anche il cercare facili scorciatoie o fasi nuovamente divisive, rischierebbe di riportarci indietro ad un dibattito tra soli tesserati, senza intaccare quei deficit strutturali che il Partito Democratico di Perugia ha dimostrato, riproducendo così solo una sterile conta tra correnti. Serve piuttosto colmare in fretta quel “gap” tra il PD che a livello nazionale sfonda il 40% e che invece in Umbria perde alcuni strategici ballottaggi, a cominciare da quello di Perugia. Per farlo servono dunque l’umiltà di mettere in discussione modelli consolidati, e il coraggio di promuovere persone e contenuti in grado di tornare a dialogare con la città, in particolare con chi ci ha voltato le spalle l’8 giugno. Proprio per questo, rinnoviamo dunque a tutti quei cittadini che ci seguono con interesse, che votano alle nostre primarie, ma che fino ad oggi sono rimasti alla finestra, l’appello ad aderire al PD di Perugia e ai suoi circoli. Abbiamo bisogno di voi, – conclude – per ricostruire un partito sempre più aperto alla società, così da tornare presto a vincere”.
Da Perugia – Intanto l’assise cittadina perugina ha chiesto di ritirare le dimissioni a Francesco Giacopetti, che le aveva rassegnate poco dopo il risultato del voto anti-Boccali. Lui resta della stessa posizione, ossia quella di dover risanare alcune questioni anche interne al partito, per quanto riguarda gli strumenti, la “fisionomia del partito locale, i progetti e l’interesse generale”. Convinto di poter ritornare a vincere, si mette “a disposizione del partito”, pronto a stilare una nuova road map per risolvere le questioni urgenti. Tutto rimandato a settembre?
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