PD Spoleto in rosso, parla il Tesoriere "I consiglieri non versano il dovuto" - Tuttoggi.info

PD Spoleto in rosso, parla il Tesoriere “I consiglieri non versano il dovuto”

Sara Cipriani

PD Spoleto in rosso, parla il Tesoriere “I consiglieri non versano il dovuto”

Senza riscaldamento, telefono, né dipendenti, c'è da colmare un buco da 60mila euro | Intervista a Simone Sensi sulla situazione economica del PD cittadino | Richiamo alla partecipazione
Mar, 08/12/2015 - 23:25

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E’ un Partito Democratico stremato, sfilacciato, disgregato quello di Spoleto, che arriva nelle mani del commissario Carlo Antonini dopo 8 mesi di navigazione a vista, tentativi di conciliazione, solleciti di candidature alla guida. Fino al 2 dicembre, fino a quando arriva perentorio e definitivo l’ordine di commissariamento da parte del segretario regionale Giacomo Leonelli.

Un intervento che in molti ‘subiscono’ quasi con un sospiro di sollievo, con la speranza di un nuovo inizio e la voglia di ricominciare a costruire. Tra questi, e non ne fa mistero, c’è anche il tesoriere del coordinamento comunale Simone Sensi, che ricopre l’incarico dal Gennaio del 2014.

A lui abbiamo chiesto di farci un punto della situazione economica del PD spoletino, che, così come dal lato politico, non gode affatto di buona salute.

“Quando sono stato eletto Tesoriere – ci racconta Sensi – la sezione comunale aveva una posizione debitoria già impegnativa, avevamo un buco di circa 50.000 euro, salito a 70.000 con le spese della campagna elettorale, peraltro molto ridotte rispetto al passato. Questo importo, nel tempo e con molti sforzi, si è oggi contratto a circa 60mila euro. Un debito sempre molto importante, cui non riusciamo a far fronte”.

A tutti gli effetti, una cifra notevole per il bilancio di un partito cittadino, seppure di una città importante come quella di Spoleto. Difficile in poche righe risalirne con precisione all’origine, ma per farci un’idea chiediamo spiegazioni su quali siano state e quali siano attualmente le voci in entrata e in uscita del coordinamento comunale, composta dalla segreteria e i cinque circoli di Centro, Passo Parenzi, Alta Marroggia, Ponte Bari e San Giacomo.

“Il bilancio del coordinamento è poco più complesso di quello di una qualsiasi associazione e le voci da elencare non sono molte – ci spiega il tesoriere – Il tesseramento, consistente in un totale di 420 iscritti al 2014 (non si conoscono le quote dell’anno in corso, perché due circoli non le hanno ancora consegnate e i restanti 3 l’hanno inviate direttamente al provinciale, bypassando la sezione comunale), il contributo dei tesserati con incarichi in pubbliche amministrazioni, le quote delle eventuali primarie e la festa dell’unità sono le uniche entrate del partito. In uscita ci sono invece le spese per le attività politiche, manifesti, occupazione suolo pubblico, materiale per le campagne elettorali, spese della festa dell’unità, le spese generali come le utenze e le spese del personale”. 

Un bilancio, che almeno sulla carta e almeno fino a quando il Partito Democratico aveva un sindaco e la maggioranza in Consiglio comunale ce la faceva bene a pareggiare. Come si è potuto dunque creare un debito così importante e verso chi è debitore la sezione comunale spoletina?

“Il debito è pressoché tutto verso fornitori, dato che l’affitto della sede non lo paghiamo in virtù di un comodato gratuito e il riscaldamento è stato staccato da molto tempo. Per il telefono fisso è stata da poco inviata disdetta. Inoltre, viste le difficoltà nel raccogliere fondi abbiamo anche, dolorosamente, dovuto licenziare l’unica dipendente, che lavorava con un contratto part-time. Inoltre, le ultime edizioni della Festa dell’Unità hanno chiuso in perdita, andando così ad aggravare una situazione già compromessa”. E poi arrivano le prime stoccate del Tesoriere, ” Ma il vero problema che sto affrontando, non sono le spese della gestione del partito. Oltre al debito pregresso che ci portiamo avanti da anni, la vera questione da risolvere sono le mancate entrate.

“Dopo le elezioni amministrative, stante la situazione, ho  chiesto a tutti i componenti dell’assemblea e dei circoli di contribuire con una minima quota mensile per cercare di sanare parte del debito e reggere le poche spese correnti e di attività politica rimaste. La richiesta non è mai neanche stata discussa in assemblea. Non solo quindi non c’è partecipazione verso un problema che dovrebbe far sentire tutti responsabili, ma non risponde neanche a quanto stabilito dallo statuto del PD a livello nazionale.”

“I consiglieri comunali ed eventualmente il sindaco se eletto, così come i tesserati con incarichi politici nella gestione di partecipate ed enti pubblici sono obbligati a versare una quota dell’indennità ricevuta per la carica svolta, per almeno un 15% fino a un massimo del 25%. Questa cosa non avviene. Avveniva poco prima, ma nella corrente amministrazione il versamento obbligatorio è praticamente azzerato. Le uniche entrate sotto questa voce sono quelle del presidente di VusCom Srl, Giorgio Dioinsi, che ogni mese versa regolarmente il 30% dell’emolumento percepito per la sua carica pubblica, e l’onorevole Marina Sereni, oggi Vicepresidente della Camera dei Deputati, che mensilmente partecipa alle spese della sezione con un importo di 500,00 euro”.

Viene da chiedersi come mai dalla segreteria provinciale, piuttosto che da quella regionale non sia dunque arrivato prima un intervento per tentare di sanare una situazione che è di mancanza non solo verso i propri tesserati, ma anche e soprattutto verso il tessuto sociale ed economico della città che con il partito non hanno niente a che fare, ma molto da riscuotere.

“La segnalazione era stata fatta e stavamo lavorando con il revisore dei conti agli ultimi bilanci, così da poter presentare un quadro completo della situazione economica al segretario regionale, – continua Sensi – ora è arrivato il Commissario, a cui garantisco la mia piena disponibilità. Conto di poter affrontare con lui la questione economica”. 

“Allo stesso modo, da un punto di vista politico che non prescinde da quello di cui io mi occupo, mi auguro che arrivi dal mio partito maggiore concretezza, che possa dimostrare maggior senso di appartenenza  e comunione di intenti, a prescindere dalle correnti interne. Perché far parte di un partito vuol dire prendersi delle responsabilità, anche concrete, ed essere di buon esempio” 

“Finora non ho mai parlato con la stampa, né rilasciato dichiarazioni da quando sono stato eletto. Il tesoriere ha un compito molto delicato che si dimostra meglio con le azioni, che non le parole. Se in questo momento ritengo opportuno parlare, ora che le posizioni apicali sono state formalmente rimosse, è perché si sta aprendo una nuova fase di ricostruzione, molto delicata.

Tutto il resto, le chiacchiere e le illazioni non mi interessano. Ho sempre cercato di fare della serietà la cifra distintiva del mio ruolo. Ho dovuto dire molti no, ma credo di aver svolto e di svolgere il mio mandato al meglio delle mie capacità”.

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