Il Piano Integrato di Recupero (PIR) di Castelluccio, lo strumento destinato al recupero del patrimonio edilizio pubblico e privato, al ripristino e alla realizzazione di spazi verdi e parcheggi, nonché al miglioramento della viabilità del piccolo e suggestivo centro frazionale del Comune di Norcia è stato illustrato ieri, nella sua versione definitiva, nell'ambito della seduta della terza commissione consiliare (pianificazione territoriale e lavori pubblici).
I lavori si sono tenuti nel pomeriggio presso la “sala dei quaranta” della sede municipale, alla presenza del professor Gianluigi Nigro, consulente scientifico del Piano, che ha illustrato dettagliatamente i numerosi elaborati di cui si compone lo strumento urbanistico. “Uno strumento – ha precisato l'assessore all'urbanistica Cristina Sensi – molto partecipato con la popolazione di Castelluccio, dalla quale abbiamo accolto suggerimenti e proposte e insieme alla quale abbiamo di volta in volta cercato di risolvere diverse problematiche”.
“Il tessuto urbano di Castelluccio – ha affermato anche il sindaco Nicola Alemanno – è molto disomogeneo e ha richiesto interventi puntuali e a volte circoscritti a determinate situazioni. I problemi sui quali ci siamo maggiormente soffermati sono stati quelli dell'accesso al centro abitato e della sosta all'interno della frazione. Anche la problematica legata alla viabilità è stata particolarmente dibattuta e ha visto prendere in considerazione diverse ipotesi risolutive. Abbiamo lavorato per zone – ha spiegato – cercando di salvaguardare caratteristiche peculiari come le facciate delle abitazioni e le famose ‘scritte'”.
Oggetto di un finanziamento regionale di oltre venticinque miliardi di vecchie lire, il PIR di Castelluccio è frutto di una condivisione interistituzionale. Oltre che dalla Regione Umbria, è stato partecipato dalla Provincia di Perugia, dalla Soprintendenza architettonica per l'Umbria e ha tenuto conto delle osservazioni avanzate dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dalla Asl 3 e da altri enti. La prima fase del progetto relativo al ripristino e all'adeguamento nell'abitato delle infrastrutture a rete (collettori fognari, pubblica illuminazione e linee gas, pavimentazione e asfaltatura strade interne…) è in via di completamento. La programmazione illustrata ieri in commissione (prima della sua adozione da parte del consiglio comunale e l'avvio dell'iter di approvazione), invece, riguarda spazi pubblici aperti, accessibilità, recupero del patrimonio edilizio esistente e servizi.
“Il Piano – ha illustrato il professor Nigro – si compone di molti elaborati progettuali, di repertori, esplorazioni dettagliate, tavole tematiche su viabilità ma anche su prevenzione e vulnerabilità sismica urbana, relazioni geologiche e relazioni illustrative calate su ogni situazione. Il suo scopo – ha detto – è quello di dare indicazioni e di supportare comportamenti virtuosi sia negli interventi di ripristino della qualità degli spazi pubblici sia in quelli di miglioramento del patrimonio edilizio privato”. Il problema dell'accessibilità al centro è stato affrontato tenendo conto del periodo estivo di maggiore afflusso turistico, per il quale il Piano ipotizza la messa in funzione di una strada a nord dell'abitato, oggi sentiero, per consentire una circolazione rotatoria a senso unico. Una soluzione, questa, che nel periodo invernale non potrà però essere praticata a causa delle nevicate. Quanto alle zone di sosta, le ipotesi al vaglio non escludono la realizzazione di parcheggi sotterranei, più funzionali e di minor impatto ambientale, uno all'inizio del centro e l'altro in piazza. Articolati sono anche gli schemi del Piano relativi alla riqualificazione degli spazi aperti pubblici, con un repertorio di possibili progettazioni, sistemazioni e simulazioni al computer. Azzeccata è ad esempio la realizzazione di un belvedere verso il Vettore nella parte più alta del cassero.
“Gli elaborati relativi agli spazi privati, invece – ha evidenziato il professor Nigro – forniscono indicazioni progettuali e linee guida su come attuare possibili soluzioni distributive e di sezione per gli stessi edifici interni; in altre parole – ha spiegato – in essi è riportata non solo la descrizione attuale degli immobili ma anche l'ipotesi di eventuali implementazioni volumetriche, fino alla simulazione della situazione ottimale finale. Se tenute in considerazione – ha tenuto a precisare il progettista – queste disposizioni progettuali sugli ampliamenti volumetrici indurranno i privati a riqualificare anche lo spazio pubblico immediatamente antistante il proprio edificio ma le procedure di approvazione dei progetti che verranno di volta in volta presentate saranno molto più snelle e veloci”.
Il Piano prevede inoltre la riqualificazione paesaggistica della zona all'ingresso del paese, anche attraverso la ricostruzione di un agglomerato e la rimozione di porzioni di terra e, quale servizio per i turisti, non esclude la realizzazione di un centro benessere. Una soluzione è stata trovata anche per tutte le pratiche di condono edilizio non approvate dal Parco Nazionale. Per l'ottenimento della sanatoria, in alcuni casi il PIR impone anche interventi di demolizione e spostamento di fabbricati.