Palio del Fantasma 2017: "sub judice" la vittoria di Castel San Giovanni - Tuttoggi.info

Palio del Fantasma 2017: “sub judice” la vittoria di Castel San Giovanni

Pietro Manna

Palio del Fantasma 2017: “sub judice” la vittoria di Castel San Giovanni

Un finale confuso vede trionfare Castel San Giovanni per la terza volta di fila, tra le vibranti proteste degli altri rioni
Dom, 06/08/2017 - 13:52

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C’è da dire che Castel San Giovanni ieri sera ha strameritato la vittoria per la gara fantastica che ha disputato,  ma c’è anche da dire che questa vittoria pare sia stata ottenuta, almeno così sostengono tre degli altri quattro rioni, con un importante vizio di forma, tale da invalidare la vittoria stessa, tesi sostenuta da due capi-rione in una concitata riunione presso la Biblioteca Comunale subito dopo la fine della gara.

Il “fattaccio” è presto detto: il corridore di Castel San Giovanni, Mirko Peruzzi, strepitoso per tutta la serata, avrebbe disputato una manche a lui preclusa in quanto il suo rione aveva pescato una penalità di due turni per una risposta errata, essendosi però fermato per un solo turno. Pare che Peruzzi, avendo perso un po’ il bandolo della matassa, abbia chiesto al giudice se fosse quello il momento di rientrare in gioco, e pare che il giudice alla partenza, sbagliando, lo abbia autorizzato a gareggiare. Il tutto in un clima di grande confusione dovuta principalmente all’andamento “strano” della gara, a qualche problema di organizzazione e all’eccesso di agonismo con cui qualcuno vive questo evento, alimentato da iniziative poco felici come quella dello scherzo inscenato dal presentatore Luca Terenzi, fin lì impeccabile, che ha assegnatola vittoria a Castel San Giovanni per poi ritrattare mentre già il popolo bianco-giallo era in festa.

La cronaca della gara è piuttosto semplice: Castel San Giovanni parte in testa grazie ad un team di cervelloni molto preparato e al suo uomo in più, il corridore Mirko Peruzzi, formidabile sia nel gesto atletico sia come cervellone aggiunto, che sin da subito ha vinto quasi tutti gli sprint per poi dare in prima persona diverse risposte.

La fortuna all’inizio sembrava essere una grande alleata di Castel San Giovanni, che “beccava” parecchie risposte da tre punti avanzando a grandi passi sullo scacchiera della piazza, cosa che invece non succedeva a La Bruna, l’unico rione in gara fino alla fine, anche essa dotata di un corridore molto forte, che pur rispondendo in maniera giusta a diverse domande, infilava per cinque volte consecutive avanzamenti da una sola casella.

Castel San Giovanni quindi è arrivato molto presto nella parte finale del percorso e quando sembrava quasi fatta, ecco che la dea bendata gli ha voltato le spalle e per i campioni in carica è iniziata una serie interminabile di rimbalzi (ricordiamo che per vincere il Palio occorre arrivare “precisi”  all’ultima casella del percorso e, se, per esempio, un rione è a meno due dalla fine e dà una risposta da tre punti, esso avanza di due e retrocede di uno) interrotti solo dal suddetto scherzo del presentatore che ha contribuito non poco a scaldare gli animi.

Tutto questo tira e molla fino al momento del probabile errore, per il quale Castel San Giovanni non ha colpe, anzi, è il rione che ne esce più danneggiato perchè questo inghippo va ad offuscare una serata da dominatori e a sporcare una vittoria che senza tale episodio sarebbe stata assai probabile e strameritata.

Una riflessione va fatta sulle tempistiche della protesta, la quale è si avvenuta negli istanti subito dopo la fine della gara, quando Castel San Giovanni stava già festeggiando, ma poteva essere stata fatta prima: dal momento in cui Mirko Peruzzi ha gareggiato a quello in cui i cervelloni hanno risposto, a quello in cui il fantasma ha decretato l’esattezza della risposta, a quello in cui il presentatore ha estratto la pallina numerata è passato diverso tempo, attimi infuocati, momenti in cui pare che gli altri rioni si siano consultati per verificare gli uni con gli altri l’irregolarità riscontrata.

Se tutto questo sia motivo di annullamento della gara lo sapremo solo oggi, quando i capi-rione, a mente fredda, si riuniranno per decidere sul da farsi. Pare però strano che il risultato possa essere messo in dubbio basandosi sui se e sui ma: ci vorrebbe una prova certa, che comunque proverebbe che c’è stato l’errore, cosa che però non presuppone l’annullamento automatico del risultato finale. Un po’ come la moviola nel calcio, che stabilisce a posteriori se l’arbitro ha preso la decisione giusta, ma che alla fine non influisce sul risultato del campo.

Alla fine però rimane l’amarezza per una serata di festa che si è trasformata in una serata di polemiche e per una occasione di crescita del territorio che in questo modo non viene sfruttata.


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