Palio del Fantasma 2016: Il teatro dei rioni a Castel San Giovanni - Tuttoggi.info

Palio del Fantasma 2016: Il teatro dei rioni a Castel San Giovanni

Pietro Manna

Palio del Fantasma 2016: Il teatro dei rioni a Castel San Giovanni

Il team giallo-bianco vince una gara strana con una rappresentazione regolare
Lun, 01/08/2016 - 13:08

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Palio del Fantasma 2016: è iniziata ieri sera la competizione tra i rioni con la prima, sentitissima sfida, quella delle rappresentazioni teatrali, che ha assegnato un Jolly da 2 punti, un patrimonio che potrà rivelarsi prezioso durante la disputa del Palio di sabato prossimo.

E tutto è ricominciato da dove era finito, cioè con Castel San Giovanni a festeggiare sulla Piazza Santa Marina di Castel Ritaldi e tutti gli atri Castelli ad interrogarsi sugli sbagli fatti o sul criterio di giudizio della giuria.

La gara però, rispetto alle passate edizioni, è stata in generale meno appassionante in tutte le sue rappresentazioni, forse per la scelta del tema, che quest’anno era quello dei generi musicali. La musica infatti è di per sé una forma d’arte capace da sola di fare spettacolo e rappresentarla teatralmente senza scivolare in una specie di concerto figurato non è semplice, specie per compagini non professioniste. L’assegnazione poi di un genere a ciascun rione ha prodotto delle rappresentazioni didascaliche, in cui la storia del genere stesso o dei suoi personaggi più rappresentativi è stata raccontata spesso senza il pathos che aveva contraddistinto alcuni spettacoli delle passate edizioni. Anche chi ha voluto dare una tema centrale che legasse tutta la rappresentazione, non ha colto nel segno, non riuscendo a concretizzare in maniera convincente la pur lodevole intuizione.

La giuria, composta dal famoso regista Stefano Alleva, dalla moglie, l’attrice Ewa Spaldo, da Giancarlo Scerna, attualmente Vice Presidente della Croce Verde e del Ceis e con un passato da musicista e dalla Signora Doretta Topini, non ha avuto dubbi e ha premiato all’unanimità Castel San Giovanni, che ha avuto il merito di mettere in scena una rappresentazione semplice e gradevole, forte di un Saverio Mariani ottimo cantante e chitarrista.

Il primo rione a scendere in Piazza è stato La Bruna, a cui era stato assegnato il genere musicale Rock: i gialloverdi hanno scelto di focalizzare l’attenzione sui cantanti “maledetti” del rock, che hanno perso la vita tutti a 27 anni in tragiche e misteriose circostanze spesso legate alla droga. Le vicende di Brian Jones, Janis Joplin, Jim Morrison, Jimi Hendrix con un finale dedicato a Elvis Presley , hanno lasciato il pubblico un po’ interdetoi per il messaggio poco chiaro che hanno voluto significare, mentre divertente è risultata la scelta di accostare ad ogni personaggio una automobile o motocicletta che ne rappresentasse l’indole, il contesto di vita e/o il periodo storico.

Come secondo rione è stato il turno di Castel San Giovanni, alle prese con il genere Country. La scena  è stata affidata all’estro musicale di Saverio Mariani, chitarrista e cantante del rione, che ha interpretato molto bene il ruolo affidatogli dal regista. La scena però è sembrata in alcune parti iniziali e centrali più un concerto che una rappresentazione teatrale, riscattandosi nel finale con la trovata semplice ma efficace delle corde di chitarra rappresentate da fili stesi come di uno stendipanni contadino, in cui un bambino appendeva le note dei suoi sogni. Una rappresentazione gradevole e pulita, senza acuti ma anche senza bassi, che alla fine ha convinto la giuria più delle altre.

Terzo rione in piazza è stato Castel Ritaldi con il genere musicale blues, la musica del diavolo, la musica dei neri d’America, schiavi disperati che cantavano e suonavano il blues per manifestare la loro disperazione ma anche il loro anelito alla libertà. Anche in questo caso la scelta di focalizzare l’attenzione su alcuni interpreti chiave di questo genere musicale ha determinato una andamento didascalico e un po’ frammentario della rappresentazione, che però nei suoi vari momenti è risultata assai curata, con degli effetti scenici efficaci e con un messaggio generale facilmente intuibile e indubbiamente positivo. Una rappresentazione che alla fine è arrivata quarta ma che avrebbe meritato una classifica migliore.

Quarto rione in scena Colle del Marchese con il Jazz. Una scena d’effetto, specie nella colorata parte finale e con un forte messaggio d’integrazione sociale, data la scelta di coinvolgere come attori alcuni ragazzi neri, profughi rifugiati e da pochi giorni accolti dal Comune di Castel Ritaldi, ma che nel lodevole tentativo di trasfigurare il genere musicale elevandolo ad emozione, ha perso il contatto con esso andando inevitabilmente fuori tema.

L’ ultimo rione in scena è stato Mercatello, a cui la sorte aveva affidato il genere musicale dance, un genere difficilissimo da rappresentare perchè per sua natura scevro da significati e spesso rispondente a logiche puramente commerciali. Mercatello lo ha rappresentato mettendo in scena una sorta di storia del genere stesso, che ha dato l’idea di una festa revival da discoteca con un tema d’unione tra le varie parti, quello del conflitto generazionale di una madre con una figlia, che ha faticato non poco a tenere unito il contesto. Il finale ad effetto, con il suo forte messaggio di rispetto del diverso, non è riuscito a riscattare l’andamento lento della rappresentazione nonostante il coinvolgimento della Drag Queen Nikita che avrebbe meritato una ribalta migliore per poter dimostrare le sue importanti qualità artistiche.

Ha vinto quindi Castel San Giovanni, senza proteste e senza sollevazioni di piazza, in una serata che ha fatto registrare una notevole affluenza di pubblico e che ha già infuocato gli animi dei tifosi e del pubblico.


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