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Ospedale di Terni, plauso per il piano assunzioni | Rimane il nodo Oncoematologia

Redazione

Ospedale di Terni, plauso per il piano assunzioni | Rimane il nodo Oncoematologia

Dopo l'accordo con i sindacati, l'azienda pensa all'integrazione con gli ospedali del territorio | Ma lo spostamento di Oncoematologia non piace al Pd
Mar, 21/03/2017 - 11:59

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Bene il piano di assunzioni previsto per l’ospedale di Terni, mentre sull’organizzazione della struttura la politica ternana chiede di rivedere alcune scelte. Nel mirino c’è infatti la struttura complessa di Oncoematologia e la collocazione dei posti letto ipotizzata dalla direzione aziendale guidata dal dottor Maurizio Dal Maso nei locali dell’ex milizia, al di fuori del Santa Maria.

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Bene l’accordo sindacale, ora verso l’integrazione con gli altri ospedali

La direzione dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, in una nota, esprime soddisfazione per la positiva chiusura della trattativa per l’adeguamento della dotazione organica dell’ospedale, che è stata siglata giovedì 16 marzo durante l’incontro con le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fps, Uil Fps e RSU dell’ospedale. Sulla base della stima del fabbisogno necessario secondo la direzione aziendale, non  molto dissimile da quella che è stato poi ratificata dall’accordo sindacale, è stata raggiunta una buona base di partenza per garantire la qualità e la quantità necessaria di servizi agli utenti dell’ospedale Santa Maria,  tenuto conto dei vincoli normativi e dei tempi che dovranno essere rispettati. Con il nuovo piano di assunzioni, concordato e presentato alla Regione per l’approvazione definitiva, l’ospedale avrà un numero adeguato di figure delle professioni sanitarie (infermieri, ostetriche, operatori socio-sanitari, fisioterapisti e tecnici)  che garantiranno un sempre più elevato livello di assistenza, considerando in particolare che l’attivazione dei nuovi modelli organizzativi porterà ad una ulteriore ottimizzazione in termini quantitativi e soprattutto qualitativi delle stesse risorse.

Andrà successivamente valutato il piano assunzioni, o di sostituzioni, del personale medico, che è una tappa essenziale per applicare i nuovi modelli di cura differenziati per livelli di assistenza e orientati a svolgere, sempre più e solo, le attività  richieste o attese dai pazienti nell’ospedale.

Infine, si lavorerà per realizzare una effettiva integrazione funzionale e professionale con  gli altri ospedali locali,  in una logica di rete o di percorso di cura che le direzioni aziendali svilupperanno in modo integrato e concordato, confidando in un aiuto concreto delle istituzioni di riferimento, al di là della riproposizione di vecchi e ormai superati modelli di intervento assistenziale non più al passo con le aspettative dei pazienti.

Il nodo dei posti letto per Oncoematologia

Se sul fronte sindacale la situazione sembra essere quindi rientrata, a sollevare alcune criticità sulla strutturazione degli spazi sono tre consiglieri comunali di maggioranza. Gli esponenti del Pd Sandro Piccinini, Valdimiro Orsini e Stefano De Santis hanno infatti presentato un atto di indirizzo in merito alla struttura complessa di Oncoematologia, che l’azienda vorrebbe spostare all’esterno del Santa Maria della Misericordia.

Nel documento ricordano che:

  • Circa tre anni fa, ma anche in precedenti occasioni, il Consiglio Comunale di Terni si è espresso all’unanimità affinché venisse trovata una sistemazione adeguata dello status della struttura complessa di oncoematologia dell’azienda ospedaliera di Terni, al fine di consentire a tale struttura importante ed indispensabile di fornire risposte sempre più qualitativamente e quantitativamente adeguate agli standard nazionali;
  • L’oncoematologia è uno dei servizi di eccellenza del nostro ospedale, uno di quelli con maggiori capacità attrattive in quanto punto di riferimento per l’Italia centrale, soprattutto per la professionalità del personale che vi opera;
  • Più volte sono state poste all’attenzione della direzione aziendale alcuni elementi fondamentali, come la necessità di assicurare una collocazione adeguata per quanto concerne gli spazi, la possibilità di disporre di posti letto, magari non in appoggio a qualche reparto ma dedicati alla struttura oltre a personale numericamente adeguato non precario spesso finanziato con fondi derivanti da sperimentazioni e donazioni.

Considerato che:

  • L’ubicazione attuale, con la decisione di assegnare solo due posti letto all’interno del reparto di medicina generale (situato al 5°piano) rappresentano elementi di criticità che non consentono di fornire risposte adeguate e dignitose all’utenza, che merita ben altra considerazione;
  • In sede di riorganizzazione dei servizi e dei reparti era stata indicata una soluzione secondo cui ogni piano dell’ospedale avrebbe avuto una destinazione omogenea e quindi sono stati anche sottoscritti protocolli di intesa per trasferire il servizio di oncoematologia al piano terra dell’ospedale al fine di assicurargli una collocazione adeguata, come altri servizi a frequenza elevata che vengono svolti in spazi angusti non adatti a tipologie di malattie particolari;

Preso atto che

  • Recentemente la commissione consiliare permanente competente del Consiglio Comunale di Terni ha ricevuto in audizione il direttore generale dell’azienda, il quale, a proposito dell’oncoematologia ha avanzato la proposta di spostarne i servizi presso i locali dell’ex milizia, situati fuori dal “Santa Maria”;
  • Tale ipotesi è però inidonea a fornire risposte di qualità dal punto di vista medico, in quanto la struttura fornisce attualmente, oltre alle attività ambulatoriali, anche attività di tipo terapeutico con i malati in condizioni critiche;
  • La soluzione più confacente alle problematiche esposte è quella di trovare definitivamente degli spazi adeguati comprensivi di una degenza dedicata (n°8 letti in quattro stanza) all’interno dello stesso ospedale, al fine di garantire agli pazienti un servizio di grande attenzione;

Il Consiglio Comunale di Terni impegna il Sindaco e la Giunta

Ad intervenire nei confronti della direzione ospedaliera affinché vengano prese in esame altre soluzioni per la struttura complessa di oncoematologia, al fine di risolvere definitivamente il problema legato alla mancanza di idonei spazi per fornire il servizio.

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