OrvietoScienza, due giorni per parlare di rischio e territorio - Tuttoggi.info

OrvietoScienza, due giorni per parlare di rischio e territorio

Redazione

OrvietoScienza, due giorni per parlare di rischio e territorio

Due giorni di dibattiti a Orvieto per parlare di rischio sismico, vulcanico ed idrogeologico e dell'analisi di prevenzione, gestione ma visto anche come risorsa
Ven, 16/02/2018 - 10:36

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“Fragile Italia, può il rischio diventare una risorsa?” è il tema della sesta edizione di OrvietoScienza, giornate di studio ospitate oggi e domani al palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto. L’iniziativa, promossa dall’Iis scientifico e tecnico “Majorana”, vede a confronto diverse realtà italiane per approfondire il binomio rischio e territorio, focalizzandosi su rischio sismico, vulcanico ed idrogeologico. Il rischio declinato cioè nell’analisi di fattori quali: prevenzione, gestione, ma anche rischio come possibile risorsa, finalizzati allo sviluppo delle metodologie per un’efficace didattica della scienza, la promozione dell’informazione e della divulgazione scientifica.

Il rischio è dovuto al prodotto di fattori diversi quali la probabilità dell’evento, l’esposizione, la vulnerabilità, che possono ognuno assumere valori diversi in base al fenomeno, al luogo, alle azioni di prevenzione dell’uomo. Quali le migliori strategie per ridurlo? Oggi siamo passati dalla sfera del determinismo a quella della complessità e la grande sfida culturale che abbiamo davanti è quella di essere chiamati a decidere in un regime di incertezza. Per questo occorre una percezione del rischio sociale e politica, se si vuole che ne discenda una azione di prevenzione. Occorrono dunque informazione, conoscenza, valori e, fondamentale, la memoria. Noi non abbiamo memoria: dopo ogni evento catastrofico perdiamo in breve tempo la memoria e ricominciamo a costruire negli stessi posti sbagliati e con le stesse tecniche sbagliate, continuiamo a trattare male le nostre montagne e i nostri fiumi. E infine: è possibile fare leva sulle fragilità del territorio per sviluppare ricerca, tecnologie e conoscenza?

Un appuntamento, aperto anche ad un pubblico non scolastico, che si rivolge principalmente agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio orvietano, con la partecipazione dei Licei di Ischia (NA) e Perugia (“A. Volta”) e, ai fini dell’aggiornamento, ai docenti come dimostrano le diverse attività didattiche svolte in preparazione di questa edizione di OrvietoScienza.

Rischio sismico, vulcanico, idrogeologico, di incendio, legato ai cambiamenti climatici, in tutti questi casi l’equazione è la stessa: il rischio è il prodotto di diversi fattori, la probabilità dell’evento, l’esposizione, la vulnerabilità, che possono assumere valori diversi in base al fenomeno, al luogo, alle azioni di prevenzione dell’uomo. Il quarto fattore che concorre alla definizione globale del rischio è la percezione non solo individuale ma necessariamente sociale e politica.

L’apertura dei lavori è avvenuta questa mattina con il saluto dell’amministrazione comunale, della dirigente scolastica e dei docenti. Dopo l’intervento di Carlo Doglioni, presidente INGV Fragile Italia è invece in programma la Tavola rotonda su Comunicazione del rischio con: Marco Bresadola che parlerà di “Coinvolgere i cittadini nella prevenzione sismica: il caso di Ferrara”, Ugo Leone su “Fragilità naturale e ignoranza umana”, Fabio Mariottini “Ambiente tra scienza e conoscenza. Le fonti dei dati e le indicazioni per una corretta informazione ambientale”. Quindi gli interventi di: Lorenzo Ciccarese, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, “Invertire il degrado ambientale globale e locale. L’approccio dei confini planetari e dello spazio operativo di sicurezza”; Francesca Bianco, Direttrice dell’Osservatorio Vesuviano, “I vulcani italiani: pericolosità e percezione del rischio”; Alessandro Amato, INGV, “Terremoti e tsunami. Lezioni dal passato e modi per difendersi oggi (e domani)”.

La sessione pomeridiana sarà aperta dai saluti di: Massimo Esposito Ispettore MIUR – D.G. per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema di Istruzione e Luca Tomassini Presidente e amministratore delegato di Vetrya. I lavori proseguiranno quindi con l’Intervento degli studenti in collaborazione con Protezione Civile “Un sistema di risposta ai rischi del territorio: la Protezione Civile”, Fausto Guzzetti Irpi CNR “Le frane in Italia: come difendersi?”; Intervento degli studenti dell’ITTS “A. Volta” di Perugia “Sviluppo di Tecnologie per aumentare la percezione del rischio”; Davide Pettenella Università di Padova “Le foreste bruciano: un’occasione per riflettere su come gli italiani si rapportano con i propri boschi”; Pietro Greco, Giornalista e scrittore “Com’è cambiata l’idea di progresso dopo il terremoto di Lisbona”; l’Intervento degli studenti “Come la prevenzione può diventare risorsa economica oltre che culturale”.

I lavori di OrvietoScienza riprenderanno sabato 17 febbraio sempre alle ore 9:00. Coordina Rossella Panarese. Si susseguiranno gli interventi di: Guido Chiesura, Geologo, scrittore e divulgatore scientifico sul tema “Charles Darwin: dal terremoto ai lombrichi”; gli studenti del Liceo Scientifico di Ischia parleranno di “Ischia una fragile bellezza”; Rossana Valenti, Università di Napoli Federico II, tratterà di “Violare la natura: sfide e paure nella letteratura di Roma antica”; gli studenti del Laboratorio teatrale diretto dal Maestro Andrea Brugnera; ancora gli studenti in collaborazione con il Museo geologico e delle frane parleranno di “Civita di Bagnoregio (la città che muore) – una fragilità che diventa forza”; Fabrizio Bianchi e Liliana Cori CNR disquisiranno di “Rischio misurato e rischio percepito in studi ambiente-salute”; gli studenti su “WikiRischio: una enciclopedia collaborativa per mappare il nostro territorio”.

La sessione del pomeriggio prevede alle ore 15.30 il saluto di Eva Benelli e Pietro Greco e, nell’ambito del Premio “Romeo Bassoli”, la premiazione dei vincitori del concorso #dilloagalileo, che chiede agli studenti di cimentarsi nella stesura di un breve articolo di divulgazione scientifica, nonché la presentazione del libro “Sotto i nostri piedi” (Codice edizioni 2016) alla presenza dell’autore Alessandro Amato, la presentazione del lavoro del fumettista Luca Belcapo Scuola Internazionale Comics di Roma e la conclusione dei lavori da parte dei Bruno Bertolini.

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