Spoleto

Le opere di De Gregorio alla Fondazione Carispo | Ma è polemica col Comune

“L’idea della donazione è nata da una frase di papà che, malatissimo, disse indicando i suoi quadri: ‘Dove vanno, tutti insieme?'”.La professoressa Daniela De Gregorio, figlia del grande artista spoletino Giuseppe De Gregorio, ha spiegato così la  decisione di donare 27 opere di suo padre alla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto. Un lascito importante, del valore stimato di circa 170mila euro, che è stato presentato ieri pomeriggio nella sede dell’ente.

Un pomeriggio che ha visto  riemergere malumori ormai annosi dopo lo smantellamento – deciso dal direttore della galleria d’arte moderna Gianluca Marziani – della sala di palazzo Collicola dedicato al ‘Gruppo di Spoleto’ (composto da Giuseppe De Gregorio, Filippo Marignoli, Giannetto Orsini, Ugo Rambaldi, Piero Raspi, Bruno Toscano). E che è servito anche a cercare di trovare nuove idee per valorizzare uno spaccato importantissimo di storia cittadina, ma anche dell’arte italiana di metà anni ’50 del XX secolo, quello appunto del premio Spoleto.

Daniela De Gregorio, infatti, ha ripercorso le varie fasi culminate ora con la donazione alla Fondazione Carispo di 27 opere di suo padre (mentre altre in futuro saranno destinate alla Fondazione Francesca Valentina e Luigi Antonini). Al papà malato di Alzheimer, ma con sprazzi di lucidità, aveva infatti proposto di donare le opere che lui aveva in casa al Comune di Spoleto. “Era prima del 2010, – ha ricordato la professoressa – prima che il nuovo direttore del museo credette di sciacquar via quella sala di palazzo Collicola che Carandente aveva strutturato e dedicato al ‘Gruppo di Spoleto’. Né la Giunta di allora, né quella di adesso ritennero opportuno ripristinarla, di ricucire quella ferita. Era una parte di storia artistica di Spoleto alta, che aveva raggiunto livelli nazionali e non solo”. Così “l’idea donazione era rimasta, ma non più al Comune di Spoleto”.  E un altro tassello verso la proposta di donare le opere di Giuseppe De Gregorio alla Fondazione Carispo è arrivata dopo che Daniela De Gregorio ha incontrato Antonio Carnevale, giornalista di Panorama e scrittore, interessato all’arte informale spoletina ed alle opere di suo padre, per vedere le quali era stato accompagnato ‘in tour’ tra la sede della Fondazione Carispo ed il magazzino comunale di Santo Chiodo. E proprio Carnevale, insieme al critico Massimo Duranti (curatore della mostra antologica dedicata Giuseppe De Gregorio nel 2012), ha preso parte ieri alla presentazione della donazione di cui beneficerà la Fondazione della Cassa di Risparmio di Spoleto.

Un attestato di stima verso la Fondazione” l’ha definita il presidente Sergio Zinni, che ha ricordato il lavoro svolto dal suo predecessore Dario Pompili. E che ha anche annunciato che nei prossimi mesi la Fondazione Carispo pubblicherà uno dei suoi quaderni dedicato a Giuseppe De Gregorio, mentre una sala sarà adibita a spazio espositivo delle opere dell’artista, a rotazione.

Un appello a trovare invece un modo per valorizzare le altre opere di De Gregorio, ma anche del gruppo di Spoleto, molte delle quali ‘nascoste’ nel deposito comunale di Santo Chiodo, è arrivato da più parti ed è stato raccolto dall’assessore alla cultura Camilla Laureti. Che ha ricordato come “in questa città ci sono talmente tante ricchezze di una storia culturale“, che “bisogna essere illuminati, che è anche cercare di essere al massimo dialoganti. Le modifiche ai musei sono temporanee, discutiamone e vediamo se si potranno cambiare alcune cose”. L’assessore ha anche annunciato che cercherà di coinvolgere l’artista internazionale Christo, oggi ad Assisi, che nel 1968 fu protagonista di una storica installazione in piazza del Mercato a Spoleto.

A ribadire l’importanza del gruppo di Spoleto e di Giuseppe De Gregorio è stato Massimo Duranti, curatore della mostra personale che ha attirato ben 2600 visitatori. “Io so quali sono le ragioni dell’attuale direttore di palazzo Collicola – ha osservato – qui tutti hanno paura del provincialismo, ma il gruppo di Spoleto è tutt’altro che provinciale. A Spoleto c’è un grande patrimonio, ma il grosso è tutto a Santo Chiodo. Il Premio Spoleto accolse tutto il meglio dell’arte italiana e tutti i grandi artisti venivano qui. La città gemellata di Charleston da anni ambirebbe di portare laggiù una mostra del gruppo di Spoleto” ha ricordato, evidenziando poi l’attenzione messa dalla Fondazione Carispo nel valorizzarli. “Il ‘provinciale’ De Gregorio – ha ricordato Duranti – ha esposto alla Biennale di Venezia, a Roma, ma anche all’estero”. Insomma, una storia così non può più rimanere chiusa in un magazzino.