di Valentina Ballarani
Importavano ovuli di cocaina ed eroina dall'Olanda, poi, una volta giunti a Napoli, la merce recuperata arrivava a Perugia e da qui spacciata su Foligno, Bevagna e zone limitrofe. E' quanto è stato portato alla luce dall'operazione “Wind Will” (mulini a vento) condotta dai carabinieri della Compagnia di Foligno, guidati dal capitano Andrea Mattei e coordinati dal sostituto procuratore Giuliano Mignini. 28 gli indagati: 11 i provvedimenti cautelari (di cui 7 di custodia cautelare in carcere, 4 agli arresti domiciliari) mentre sono 17 le persone denunciate a piede libero. Fra gli arrestati anche 3 persone di Bevagna e 2 di Foligno (uno solo è in carcere, gli altri quattro hanno beneficiato degli arresti domiciliari.
14 invece i folignati segnalati alla Prefettura di Perugia quali assuntori di sostanze stupefacenti.
I primi sviluppi della vicenda risalgono al 2005 quando i militari del Norm di Foligno, a seguito del sequestro di una modica quantità di cocaina, avviarono le indagini che portarono alla luce un traffico fra Foligno e Bevagna. Fra i personaggi maggiormente coinvolti R.M. e la compagna A.M.C., che a loro volta si avvalevano della complicità di altre due persone.
Grazie alle intercettazioni telefoniche emerse che erano i promotori di una attività di spaccio fra Foligno, Bevagna e altri comuni limitrofi. Le indagini hanno poi individuato in una certa “Mary” (Eze I.), una nigeriana dimorante a Perugia, il principale fornitore della coppia.
Le indagini hanno così consentito di ricostruire la tecnica usata dagli indagati. In una prima fase il gruppo folignate cercava di reperire il denaro da investire nell'acquisto dello stupefacente, che veniva consegnato a “Mary”. Uno dei primi arrestati è stato, nel novembre 2005, C.L. durante un controllo mentre stava tornando da Perugia dopo l'acquisto degli stupefacenti da smistare al gruppo di Foligno-Bevagna. Nella sua abitazione gli inquirenti rinvennero 100 grammi di cocaina. Nonostante l'arresto il traffico dei nigeriani di Perugia continuò come se nulla fosse.
Intanto sempre grazie alle intercettazioni si andava delineando sempre di più il ruolo di “Mary”, i suoi rapporti con dei connazionali e alcuni folignati, nonché un traffico ben più vasto su scala internazionale. E' anche emerso che la donna si forniva delle sostanze anche da connazionali residenti a Castelvolturno (Ce).
Nell'aprile del 2006, i carabinieri di Foligno arrestrono un fornitore della spacciatrice nigeriana, poco prima che le consegnasse 100 grammi di cocaina. Ed è a seguito di questa operazione che gli inquirenti riuscirono a scoprire che gli stupefacenti arrivavano dall'Olanda attraverso ovuli termosaldati pieni di cocaina ed eroina, ingeriti da alcuni corrieri. La prima tappa era Napoli, dove gli ovuli venivano espulsi e consegnati a nigeriani residenti a Castelvolturno e Giugliano in Campania. I corrieri, un uomo e una donna, riuscivano ad ingerire gli ovuli di forma cilindrica del peso di circa 10/12 grammi, per un totale di 650 grammi a trasporto.
A finire in manette i nigeriani, I.B. del '72, E.P. del '73, A.O. del '65, due donne O.S del '73 e A.J. del '69. Oltre a questi anche C.A. della Sierra Leone classe '70. In carcere è finito anche il folignate R.C. del '67.
Le indagini ora proseguono, con l'aiuto della polizia internazionale, per cercare di risalire all'organizzazione olandese.
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