OMICIDIO SPOLETO: ARRESTATI I DUE UCRAINI. IL PIU' GIOVANE HA UCCISO DENIS - Tuttoggi.info

OMICIDIO SPOLETO: ARRESTATI I DUE UCRAINI. IL PIU' GIOVANE HA UCCISO DENIS

Redazione

OMICIDIO SPOLETO: ARRESTATI I DUE UCRAINI. IL PIU' GIOVANE HA UCCISO DENIS

Ven, 09/11/2007 - 17:38

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Il sostituto procuratore di Spoleto, Pasquale Principato, ha disposto poco fa il fermo giudiziario dei due coinquilini di Denis Titov, il 32enne moldavo ucciso nella notte all'interno dell'appartamento in Via dei Gesuiti, nel cuore della città del festival (guarda l'articolo e il video). In attesa del comunicato ufficiale, annunciato dal p.m. e dal tenente dei carabinieri Telese che coordina gli investigatori, non trapelano ulteriori novità rispetto a quanto già annunciato da Tuttoggi.info. Il più giovane dei due ucraini è accusato di omicidio preterintenzionale, l'altro, un quarantacinquenne, di favoreggiamento. I due sono stati tradotti al supercarcere di Spoleto a disposizione del giudice che dovrà convalidare l'arresto. Non è possibile al momento dire quale causa abbia scatenato la furia dell'omicida, noto per far un uso smodato di bevande alcooliche. Di certo si è scagliato come un pazzo sul povero Denis Titov colpendolo ripetutamente al volto con un arnese. Saranno i periti a stabilire se la vittiam è stata colpita con un bastone o, come pare, con un ferro da stiro. La scena che si è presentata ai militari, giunti intorno alle 4 di questa mattina nella centralissima via, è stata raccapricciante. Denis aveva il volto tumefatto e una probabile emorragia cerebrale. A far scattare l'allarme è stato un vicino, svegliato dai due ucraini che chiedevano aiuto per il loro coinquilino. Sin da subito la loro versione è apparsa traballante: il duo infatti sosteneva di non sapere cosa fosse successo e che probabilmente l'uomo era caduto in terra. Ma le tracce di sangue, sembra presenti in tutta la stanza, non lasciavano scampo al loro racconto. Non è ancora dato sapere quale lavoro facesse Titov: sembra però che lavorasse alla Rocca Albornoziana, anche se gli esercenti della via dubitano fosse un muratore. Diceva di essere ingegnere meccanico e voleva per questo cercare di cambiare lavoro. Nel parcheggio della caserma Minervio, gli uomini di una ditta edile spoletina, hanno consentito di far ritrovare l'autovettura (una Ford rossa) che il Titov era solito usare e che gli sarebbe stata prestata da titolare della azienda in cui lavorava. Intanto è allarme in città per la sicurezza. Residenti e albergatori, esasperati dai continui comportamenti di giovani ubriachi, specialmente extracomunitari, chiedono maggiori controlli e più telecamere.


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