Omicidio Presta, fissato il Riesame | Rosi incontra psichiatri e nei pc si cercano prove - Tuttoggi.info

Omicidio Presta, fissato il Riesame | Rosi incontra psichiatri e nei pc si cercano prove

Sara Minciaroni

Omicidio Presta, fissato il Riesame | Rosi incontra psichiatri e nei pc si cercano prove

Si cerca una mail nella posta di Raffaella, mentre il marito reo confesso che la ha sparato presto comparirà davanti ai giudici
Ven, 11/12/2015 - 08:08

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Mancano pochi giorni ormai al momento in cui Francesco Rosi comparirà per la seconda volta davanti ai giudici. La prima era stata in carcere, durante l’udienza in cui il Gip Andrea Claudiani ha convalidato il suo arresto dopo la sera del 25 novembre in cui uscito dalla villa del Bellocchio in manette per essere trasferito al carcere di Capanne. Dopo aver ucciso e confessato al telefono l’omicidio della giovane moglie Raffaella Presta.

Reo confesso di un omicidio, trovato in flagranza mentre il corpo della moglie era a terra in una pozza di sangue, (la doppietta calibro 12 che aveva appena esploso due colpi, ancora a terra), Francesco Rosi nelle scorse ore ha incontrato gli specialisti che dovranno redarre una valutazione psichiatrica per la sua difesa che molto probabilmente gli avvocati Luca Maori e Donatella Donati vorranno portare nell’aula del Tribunale del riesame martedì 15 dicembre quando alle 8.30 si terrà l’udienza davanti al collegio di Semeraro, Narducci e Verola.

Ma intanto non si ferma il lavoro degli inquirenti. Anche ieri gli esperti dei carabinieri sono tornati in quella villa di via del Bellocchio 1. Cercano tracce. Pezzi di un puzzle che ai fini del processo che si profila potrebbero essere determinanti. Dove erano i fucili? in casa? sotto il letto? e da quanto? Come dice Rosi da 5 anni, o da meno? Perchè tenere un fucile carico sotto il letto con un bambino di sei anni che gira liberamente per casa? E perchè se il tradimento della moglie lo aveva scoperto tanto tempo prima la furia è scattata proprio il 25 novembre? Veramente perchè la moglie gli ha gridato in faccia che il bambino non era figlio suo?

Nonostante l’autore del delitto sia già in carcere e con una confessione detta e ribadita ci sono ancora molti nodi da sciogliere. Le risposte vengono cercate anche nei file. Tra la corrispondenza elettronica, le conversazioni via internet, nelle sim dei cellulari.

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