Omicidio Kercher, dal libro di Sollecito fango sulla procura di Perugia - PM Mignini annuncia querele - Tuttoggi.info

Omicidio Kercher, dal libro di Sollecito fango sulla procura di Perugia – PM Mignini annuncia querele

Redazione

Omicidio Kercher, dal libro di Sollecito fango sulla procura di Perugia – PM Mignini annuncia querele

Mar, 18/09/2012 - 16:25

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Sara Minciaroni

Fango sulla procura della repubblica di Perugia e su uno dei suoi magistrati di punta, il pm Giuliano Mignini. A gettare l'inquietante “ombra” è Raffaele Sollecito che, come anticipato stamani sulle colonne de La Stampa, nel libro in uscita oggi negli Stati Uniti, racconterebbe di una presunta trattativa tra la magistratura perugina e gli avvocati incaricati della sua difesa a margine del processo per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher. Una notizia destinata a scuotere le redazioni di mezzo mondo ma che il magistrato di Perugia, contattato telefonicamente da Tuttoggi.info, respinge in maniera decisa annunciando querela.
L'accusa di Sollecito – Le colonne del quotidiano torinese raccontano che tra le pagine di “Honor Bound”, questo il titolo del libro scritto da Sollecito, si farebbe riferimento a “contatti tra la sua famiglia e il mondo della giustizia perugina, riuscendo a sapere dietro le quinte di discussioni all’interno dell’ufficio del procuratore”, discussioni che avrebbero avuto seguito attraverso l’intervento di due avvocati perugini (ma non è dato sapere i loro nomi), i quali avrebbero fatto intendere alla famiglia dello studente pugliese che per ottenere una condanna più blanda sarebbe bastato confessare un ruolo minore nell’omicidio della studentessa, aggravando però le responsabilità di Amanda Knox. Accuse che sembrano quindi dirette all'ufficio del magistrato perugino Giuliano Mignini: “Fu in tale contesto che «venne detto alla mia famiglia che Mignini non era interessato a me se non come canale per arrivare ad Amanda» fino al punto che «Mignini sarebbe stato disposto anche a riconoscere che ero innocente se gli avessi dato qualcosa in cambio, incriminando direttamente Amanda oppure semplicemente non sostenendola più» nella ricostruzione di quanto avvenuto”.
Il pm al telefono – Giuliano Mignini ha accettato di rispondere alle nostre domande. Difficile nascondere da parte sua un certo sgomento per quanto letto questa mattina sulla versione on line de La Stampa. “Non ho intenzione di parlare né di aspetti relativi al processo, né del libro di Sollecito ma in quell’articolo mi si attribuiscono dei non ben precisati comportamenti, ipotesi del tutto infondate, sulle quali mi riservo il diritto di valutare una querela per diffamazione a mezzo stampa, querela che sarà di competenza della Procura di Torino. Nell'articolo si legge di contatti avvenuti tra lo zio di Sollecito, Giuseppe, il padre Francesco e due avvocati perugini: a loro si chieda chi sono questi due avvocati, come sono andate le cose, etc.”. E ancora “visto che nel libro si dice che il padre del Sollecito “sfruttò i canali informali”, dica quali erano questi canali”.
La difesa prende le distanze – Anche l’avvocato Luca Maori il primo ad assumere la difesa di Sollecito, poi affiancato dalla collega Giulia Bongiorno, respinge con fermezza di aver mai sentito parlare di queste trattative: “se fosse vero – spiega Maori – e fossero individuati i due avvocati a cui si farebbe riferimento nel libro, questi andrebbero denunciati e chiesto per loro un provvedimento disciplinare”.
Fantasie per vendere – che Sollecito abbia voluto calcare la mano per cercare il successo editoriale? Difficile dirlo. Certo è che l'uscita del suo libro anticipa di qualche giorno quello in fase di stampa firmato dalla sua ex fidanzatina Amanda Knox. Insomma sembra proprio che i riflettori non debbano spengersi sul delitto della povera ragazza inglese. Neanche la sentenza di appello, che mandò assolti Sollecito e la Knox, è bastata a mettere la parola fine.

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