NESTLE': SEMBRA CERTA LA CESSIONE DELLO STABILIMENTO DI SAN SEPOLCRO - Tuttoggi.info

NESTLE': SEMBRA CERTA LA CESSIONE DELLO STABILIMENTO DI SAN SEPOLCRO

Redazione

NESTLE': SEMBRA CERTA LA CESSIONE DELLO STABILIMENTO DI SAN SEPOLCRO

Mer, 23/01/2008 - 12:32

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“Sembra ormai certo che lo stabilimento Nestlè di Sansepolcro sia stato venduto ad un imprecisato acquirente italiano e che la multinazionale receda completamente da una presenza in Alta Valle del Tevere, mettendo di fatto fine al rapporto di lavoro con circa 380 dipendenti cui vanno aggiunti circa 120 soci di cooperative impiegati presso lo stabilimento”. Lo sostiene il consigliere regionale di An Andrea Lignani Marchesani anticipando la presentazione, fin dalle prossime ore, di “un'apposita interrogazione per sensibilizzare ed impegnare la Giunta regionale umbra a precisi impegni e prese di posizione nei confronti di una multinazionale che ha lucrato immagine e profitto dal nostro territorio ricambiandoci con una moneta assai amara ed indigesta”.Nel merito degli effetti che la cessione potrà avere, Lignani afferma: “Può darsi che gli acquirenti vogliano o possano proseguire nella produzione alimentare, ma è drammaticamente evidente come il destino occupazionale e la qualità della vita di 500 famiglie, molte delle quali umbre, sia seriamente a rischio. Ed anche nell'indotto si prospettano drammatiche conseguenze con prospettive non certo rosse per tutto il contesto economico dell'Alta Valle del Tevere”.A giudizio del consigliere, “tutto ciò è, purtroppo, il risultato di scellerate politiche istituzionali e sindacali degli ultimi 30 anni, da cui non si possono tirar fuori né la Regione dell'Umbria né i Comuni interessati. A questo si deve anche aggiungere la situazione dello stabilimento di San Sisto, periodicamente sottoposto a scosse di natura occupazionale, sul cui futuro sono ormai necessarie, vista la situazione che si prospetta a Sansepolcro, sia una forte presa di posizione istituzionale preventiva da parte della Regione sia precisi impegni da parte della multinazionale”. Alleanza Nazionale, conclude Lignani Marchesani, “si schiera convintamene al fianco delle famiglie coinvolte e chiede un cambio radicale di strategia nelle relazioni industriali da parte di istituzioni che hanno troppo spesso fatto coincidere una politica di apparente condivisione sindacale con una mera logica di acquiescenza e complicità nei confronti delle multinazionali”.


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