Nasce in Umbria un Gruppo regionale di interesse economico (Gie) per il Biologico, costituito nei giorni scorsi a Perugia nella sede regionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia).
I bioagricoltori umbri presenti hanno nominato un Coordinamento regionale, che possa compiere un'opera di rappresentanza per “una migliore tutela nel rapporto con gli altri componenti della filiera ed in tutti i momenti di confronto istituzionale”.
Il coordinamento sarà guidato da Simona Ronci, imprenditrice agricola di Bevagna, ed è composto da Patrizia Palluconi, Giovanna Tacconi, Massimo Spigarelli, Giulio Marioli, Pietro Contena, Alberto Gaudenzi, Alfredo Fasola Bologna, Francesco Rosi, Federico Maiolini, Sara Latini, Marjatta Heliste, Luciana Cardinali e Sandro Illuminati.La neo presidente ha sollecitato, subito dopo l'insediamento, maggiore attenzione al settore, in considerazione anche dei crescenti costi dei fattori della produzione e dei mezzi tecnici in agricoltura e pascolo.L'agricoltura biologica ha ormai raggiunto livelli rilevanti in Umbria, con 1.346 operatori impegnati e 31.450 ettari di superficie investita. Le coltivazioni biologiche umbre più praticate sono: cereali (11.642 ettari), foraggere da seminativi (6.719), olivo (4.341), prati e pascoli (1.569). Presenti diffusi sono anche i bioallevamenti, bovini e ovini, ma anche di suini e di animali di bassa corte. Il consumo di prodotti biologici è in continuo aumento nonostante la ridotta capacità di acquisto dei consumatori + 7,4 %; una circostanza confermata anche dal pieno successo di eventi promozionali legati al biologico, come accaduto di recente a Gubbio con Biofest.