(Fda) Un'omelia dedicata ai giovani e alla loro educazione, tramite corretti modelli di vita da seguire e da imitare, per tenersi alla larga dai “falsi profeti”, che oggi impongono i loro stili culturali tramite la televisione e i mass media.
E' su questo tema che si è incetrata ieri pomeriggio l'omelia dell'arcivescovo Gualtiero Bassetti durante la solenne celebrazione eucaristica per la ricorrenza di San Costanzo, in una cattedrale di San Lorenzo gremita di fedeli fino alle ultime file. Numerose le autorità sedute tra i primi banchi, mentre una fila di vescovi umbri si stendeva ai due lati dell'altare.
“Fratelli e sorelle, noi siamo grati e riconoscenti al nostro celeste patrono per aver annunciato il nome di Cristo e comunicato la fede ai nostri padri e per la nascita di questa Chiesa”, ha detto Bassetti nell'omelia, ricordando l'importanza che la figura del martire, primo vescovo di Perugia, aveva affidato all'insegnamento e alla divulgazione religiosa.
Proprio sul tema dell'educazione e dei giovani poi l'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve ha incentrato il seguito del suo discorso, ricordando le recenti parole di condanna dei vertici della chiesa e dello stesso Papa nei confronti dei comportamenti privi di etica dei personaggi più in vista della società, compresi quelli istituzionali.
“In questi giorni sono risuonate con forza le parole dei vescovi italiani: la collettività, infatti, guarda sgomenta gli attori della scena pubblica e respira un evidente disagio morale”, ha detto Bassetti. “Ed anche il Santo Padre ha parlato di un clima di insicurezza e precarietà, acuito da un certo indebolimento della percezione dei principi etici su cui si fonda il diritto e degli atteggiamenti morali personali, che a quegli ordinamenti sempre danno forza”.
“I nostri giovani -ha detto ancora l'arcivescovo- costantemente bersagliati da messaggi che li vorrebbero soltanto consumatori, con uno scarso senso critico, privi di un solido bagaglio culturale e omologati a stili di vita e comportamenti dettati da vertici ignoti, si trovano davanti dei bivi in cui i falsi profeti li avviano verso strade facili, ma senza sbocco, invece che verso mete alte, che diano un indirizzo vero alla loro esistenza”.