Arriva fino a Palazzo Donini il caso delle mega-parcelle richieste dagli avvocati del comune di Città di Castello nell’ambito della vicenda del “Lascito Mariani”. Il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd’I), infatti, torna sulla questione annunciando un’interrogazione alla Giunta regionale, affinchè la Comunità montana ‘Alta Umbria’ “non proceda al pagamento del legale dell’Ente, avvocato Anna Maria Pacciarini”.
Per Lignani, infatti, nonostante le ragioni di quest’ultima, la cifra richiesta resterebbe sempre molto alta e “incomprensibilmente e macroscopicamente differente da quella presentata dall’avvocato Gianfranco Palermo, legale della Asl 1 nello stesso giudizio riguardante il Lascito”. Il noto cassazionista, allora legale del Comune tifernate, avrebbe richiesto poco più di 34mila euro, contro i 250mila reclamati dalla Presidente dell’Anpi Pacciarini, “il cui studio è stato a suo tempo incaricato dall’allora presidente della Comunità montana ed oggi deputato Walter Verini”.
Lignani, infine, parla di “una differenza non giustificata, perché non risulta una differente mole di lavoro dei due legali”.
Proprio il sopracitato Verini, insieme all’altro deputato tifernate Anna Ascani, è intervenuto su questa spinosa vicenda. Entrambi i parlamentari sono tornati sulle dichiarazioni del sindaco di Città di Castello Bacchetta, che si era detto amareggiato per la pretenziosa richiesta dei due legali. Anche Verini e Ascani, dal canto loro, hanno espresso altrettanta amarezza nel non ricevere notizia di scuse sincere da parte del primo cittadino. “Questa è una situazione – dichiarano entrambi i deputati – che potrebbe risolversi solo con il dialogo, nell’interesse dei cittadini e di tutte le parti coinvolte”.