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Maxi mutuo per il Comune di Perugia, approvata la rinegoziazione

19 voti a favore e 7 contrari: così Palazzo dei Priori, con un consiglio comunale straordinario, incassa la decisione per la rinegoziazione dei mutui Cassa depositi e prestiti per l’anno 2015. Sono infatti 636 i mutui accesi dal Comune di Perugia che verranno assommati e rinegoziati in un nuovo maxi mutuo per un totale complessivo di € 61.862.367,81, calcolato al 1 gennaio di quest’anno. Un provvedimento resosi necessario, dato che, come si legge anche in una nota del comune, le casse dell’ente “sono in uno stato di difficoltà, legato principalmente all’ingente anticipazione di tesoreria, con conseguente forte incidenza degli interessi passivi”.

Un “buco importante” a detta della stessa maggioranza, che per essere colmato in modo sostenibile necessita un nuova strategia, oggi possibile grazie all’attuale legge di stabilità, che  permette anche ai comuni di poter rinegoziare i precedenti mutui secondo precisi parametri, ma i cui tassi di interesse, fissati dalla CDP solo lo scorso il 15 maggio non sono stati resi noti in sede consiliare. Rate e importi rimodulati fino al 2044 che dunque non possono essere attualmente calcolati con precisione, come lamenta il consigliere Rosetti (M5S) a Tuttoggi.info, nonostante siano state effettuate delle simulazioni durante la preconsiliare.

La rinegoziazione dei mutui comporterà, in base a quanto deciso, un “risparmio” sulle rate del 2015 di € 2.766.000,00 circa costituita in parte dalla quota capitale di giugno 2015 che non dovrà essere più corrisposta (ma che resta comunque nel conteggio complessivo della rinegoziazione), ed in parte dalla diluizione del debito, che alleggerirà la quota capitale di ciascun anno e negli anni successivi, ai tassi vigenti, con un’economia in conto rata complessiva di circa € 2.348.000,00 a “decrescere fino alla scadenza naturale del debito ante rinegoziazione”.

Bilancio di previsione in vista – Palazzo dei Priori è quindi ormai del tutto proiettato all’approvazione del bilancio di previsione, operazione per la quale si rendeva necessario decidere in tempi brevi la “questione rinegoziazione” e che dovrebbe avvenire a fine giugno 2015. Molto dipenderà anche da quello che deciderà il Governo a Roma, dopo la notizia, di due giorni fa, in base alla quale il decreto enti locali non è stato più inserito all’interno del “menu” del Consiglio dei Ministri del 18 maggio. Molti comuni infatti attendevano l’anticipo di 1,2 miliardi per tirare un sospiro di sollievo prima di vedersi versare nelle proprie casse il “tesoretto” di Imu e Tasi. Ma per ora arriva appunto la maxi-operazione di rinegoziazione dei mutui, che secondo le stime potrebbe liberare fino a due miliardi in tre anni per nuovi investimenti.

“Ci limitiamo ad applicare quanto deciso dal governo Renzi”, ha detto l’assessore al bilancio, Cristina Bertinelli, al telefono con Tuttoggi.info. “Con questo provvedimento il comune risparmierà, non dovendo versare la quota capitale a giugno. Per il resto si prevede un’equivalenza finanziaria. Il debito c’è, va pagato, ma si è proceduto ad un abbassamento delle rate”, ha concluso Bertinelli.

Spending review continua comunque ad essere la parola d’ordine: e la stessa maggioranza ha invitato la Giunta a dar corso, proprio per ripianare le casse del comune, ad un taglio degli sprechi, rivedendo la spesa, valorizzando il patrimonio ed effettuando uno screening delle entrate onde scoprire quali contribuenti non paghino.

Dure critiche e forte opposizione dai banchi della minoranza, secondo la quale quanto approvato ieri il Consiglio in merito alla rinegoziazione dei mutui sarebbe principalmente finalizzato alla chiusura del bilancio di previsione. La minoranza ha quindi chiesto di conoscere nel dettaglio quale sarà il peso complessivo dell’operazione, dal momento che, da calcoli effettuati da esperti della materia, emergerebbe, rispetto ai circa 62 milioni rinegoziati, un costo finale per il Comune fino al 2044 di circa 210 milioni di euro, data l’incidenza dei tassi di interesse stimati, perché ad oggi non ancora dichiarati. E dalla maggioranza nessuna risposta. Al contrario, la stessa ha riferito che i mutui oggetto di rinegoziazione “sono stati stipulati dalle precedenti amministrazioni, contribuendo ad indebitare notevolmente il Comune”.

L’ipoteca sul futuro – Immediata la risposta dei pentastellati di Palazzo dei Priori. Il Comune di Perugia, con una preconsiliare approvata dalla maggioranza, in Commissione bilancio, in 7 minuti, ed oggi (20 maggio, ndr) in Consiglio Comunale, con il voto favorevole della sola maggioranza, rinegozia i propri mutui con la Cassa depositi e prestiti per un ammontare di quasi 62 milioni di euro, spostando la scadenza di tutti i mutui, anche quelli che giungerebbero ad estinzione nel 2019, al termine massimo consentito del 31/12/2044. Il tutto per esigenze impellenti di “cassa” che consentiranno all’ente, nel 2015, di liberare risorse per circa 2.700.000 euro, pari all’ammontare complessivo della rata che sarebbe dovuto a gennaio 2015. Una manovra, quindi, che per salvare il contingente, va ad aggravare la posizione debitoria delle generazioni future”. Una rinegoziazione che a detta dei 5 Stelle non farà che aumentare per il futuro il debito del comune di Perugia, gravando ulteriormente sull’indebitamento complessivo di ogni singolo di Perugia, che già al 31 dicembre dello scorso anno ammontava a “circa 746 euro procapite”.

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