Questa mattina, 14 dicembre, i carabinieri di Terni hanno arrestato due conviventi ternani per il reato di maltrattamenti in famiglia continuati commessi dalla coppia ai danni dei due figli minori. I due fratellini, entrambi in tenera età e gravati da patologie per le quali sono destinatari di una pensione di invalidità, erano trattati secondo gli inquirenti, con violenza fisica, verbale e psicologica.
Oltre ad essere oggetto di percosse, parolacce e minacce, non ricevevano dai genitori nessuna cura né della persona né morale. Accuditi in maniera superficiale ed inadeguata solo da un’amica convivente della coppia, i bambini, costretti a vivere in un appartamento tenuto in scarse condizioni igienico-sanitarie, erano malnutriti, non curati nella pulizia personale ed assolutamente abbandonati a loro stessi. I conviventi si sarebbero dimostrati secondo la procura, figure genitoriali del tutto assenti tanto da rimanere indifferenti ai chiari segnali di bisogno di affetto e protezione dei loro figli, non li coinvolgevano in alcuna normale e necessaria attività educativa o ludica, relegandoli spesso nella loro cameretta.
La misura a cui hanno dato esecuzione i militari, emessa nei loro confronti dal Gip del Tribunale di Terni scaturisce dai gravi comportamenti che il pm Elisabetta Massini, avrebbe accertato attraverso le indagini svolte dai carabinieri e partite da una segnalazione dei Servizi Sociali che hanno raccolto una serie di problematiche nella gestione dei minori pervenute sia dall’assistente sociale, che dall’ambito scolastico e sanitario, nonché da alcuni conoscenti della coppia, ha infatti accertato che i figli degli arrestati vivevano in una situazione familiare assolutamente inadeguata caratterizzata da continui e gratuiti maltrattamenti da parte dei genitori.
Particolari agghiaccianti quelli riferiti stamani in conferenza stampa dai militari, che raccontano di minori, spesso messi a letto senza neanche togliergli gli stessi abiti che avevano indossato tutto il giorno, vivevano in famiglia in un disinteresse dei loro genitori che non li coinvolgevano mai in conversazioni o giochi respingendo anche la loro necessità di contatto fisico con gli adulti.
“L’attività investigativa in questione – hanno spiegato i carabinieri – per l’ennesima volta, ha portato allo scoperto il possibile perpetrarsi ai danni dei minori, in un ambito come quello familiare che dovrebbe invece garantirne la massima protezione, di comportamenti di estrema ed inaudita brutalità. D’altro canto la drammatica situazione, grazie alla sensibilità istituzionale alla tutela delle cd “fasce deboli” ancora evidenziata sia dalla Procura di Terni e dalle Forze di Polizie che dai vari Uffici Pubblici a vario titolo e con diverse competenze deputati alla “protezione sociale”, con una rapida ed incisiva azione, è stata prontamente interrotta ed i minori potranno ricominciare a trovarsi circondati da adulti che pensano e si preoccupano dei loro bisogni e del loro benessere”.