Categorie: Cronaca Economia & Lavoro Istituzioni Perugia

Mai più Cartasegna, arriva il decreto blocca compensi avvocati Enti

Non ci saranno mai più “casi Cartasegna”. La riforma degli onorari dell’avvocatura generale dello Stato e dell’avvocatura degli enti pubblici, all’art. 9 prevede molte innovazioni e limitazioni, e non per ultima la riforma prevede che dal primo gennaio 2015, le amministrazioni pubbliche di cui al comma 1 non possono corrispondere compensi professionali agli avvocati dipendenti delle pubbliche amministrazioni, ivi incluso il personale dell’avvocatura dello Stato. In sintesi, grazie al DL 90/2014 da gennaio nessuna cifra dovrà essere corrisposta come compensi professionali agli avvocati dipendenti del Comune di Perugia.

E così si chiude il rubinetto delle casse pubbliche in favore di avvocati che percepiranno soltanto il loro stipendio da dipendenti pubblici come previsto dalla legge. Non sarà più possibile per nessuno di loro arrivare a percepire una pensione da 651 mila euro lordi all’anno (circa una ventina netti al mese), come accaduto a Perugia. Una bella notizia che arriva per Palazzo dei Priori che arriva giusto in tempo per dipanare una matassa anche se nel frattempo in molti si erano mobilitati. Il consigliere Carmine Camicia (Fi) ormai da tempo aveva presentato alla commissione consiliare competente una proposta di modifica al regolamento, che dovrà essere discussa a giorni proprio sulla vicenda delle pensioni d’oro e sul riordino dei compensi degli avvocati del Comune di Perugia .

Anche il Movimento 5 Stelle per mano del consigliere Rosetti ha presentato una sua proposta di modifica che prevede, in caso di sentenze favorevoli, con condanna della controparte a rifondere al Comune le spese processuali, che la liquidazione possa avvenire solamente in caso di recupero delle spese dal soccombente e che comunque le stesse siano solamente in parte liquidate all’avvocato dell’Ente. Analogamente in caso di compensazione delle spese, sull’Ente non potrà che gravare un costo fortemente ridotto rispetto ai compensi individuati dalla legge. I predetti dovranno inoltre essere equamente e opportunamente armonizzati con la retribuzione di risultato.

Nel regolamento che per Cartasegna si è invece dimostrato così vantaggioso era previsto che le spese fossero pagate dall’Ente se la controparte non avesse provveduto.  La notizia è certamente buona, ma è l’ennesimo caso di stalla che viene chiusa quando i buoi sono scappati, resta comunque il fatto per dirlo con una tarantella napoletana che “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto: chi ha dato, ha dato, ha dato…“.