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Mafia, Umbria a rischio infiltrazioni | Gesenu, “recidere rami malati”

Poteri criminali interessati all’Umbria e a Perugia, ma nessun insediamento mafioso “conclamato”. E’ quanto emerge dalla relazione della presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, oggi in visita a Perugia. Una giornata di lavori che l’ha vista impegnata con il procuratore De Ficchy, prima dell’incontro con la stampa di questo pomeriggio, svoltasi in prefettura. “L’Umbria e Perugia ad oggi non possono essere definite una regione e una provincia ad insediamento mafioso ma, dopo le vicende che hanno interessato il territorio, si può e si deve parlare di aree che interessano ai poteri criminali, che tentano di infiltrarsi nell’economia privata e nella gestione dei servizi pubblici”. Queste le parole pronunciate da Bindi di fronte ai giornalisti. Presenti anche il vicepresidente della Commissione, Luigi Gaetti (M5S), il senatore Stefano Vaccari (PD) e l’onorevole Francesco D’Uva (M5S).

Caso Gesenu – Inevitabile il riferimento alla vicenda Gesenu, la partecipata incaricata della gestione e dello smaltimento dei rifiuti in molti comuni umbri. Definita come una vicenda “inquietante” dalla stessa onorevole Bindi, ed in parte risolta grazie alle “interdittive fondate”, resta comunque alta l’allerta, perchè necessario “recidere i rami malati, altrimenti potrebbe esserne contagiato quanto di buono resta“.

L’invito è dunque quello di “tenere alta la vigilanza“. L’Organismo ha tenuto oggi nel capoluogo umbro una serie di audizioni nell’ambito della ricognizione presso tutte le Dda per approfondire la situazione della criminalità organizzata nelle regioni. “Oltre al conosciuto fenomeno della droga, dell’immigrazione clandestina, della prostituzione – ha rilevato la Bindi -, in questa regione la potenza dei poteri mafiosi si sta legando all’economia privata, soprattutto ad alcuni settori, e anche alla gestione dei servizi pubblici. Il caso dei rifiuti è un esempio evidente e credo che questo dica alle istituzioni che non si deve abbassare la guardia e non si deve avere paura di dire che anche l’Umbria può essere interessante e appetibile per le mafie“.
Secondo la presidente della Commissione parlamentare va “tenuta alta la vigilanza” perchè “in Umbria, come in altre regioni del Paese, sono presenti organizzazioni mafiose sia nazionali sia internazionali e ci sono evidenti segnali della loro presenza”.
L’on. Bindi ha sottolineato di avere “trovato una grande consapevolezza da parte del Comitato di sicurezza, di tutte le forze dell’ordine, della magistratura e della procura”. “Il nostro invito a tutte le forze politiche e sociali di questa splendida regione – ha concluso – è di non sottovalutare la forza delle mafie, che è nelle collaborazioni, nelle connivenze, nelle complicità, ma anche nella semplice indifferenza“.

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