Un bicchierino di caffè ad un prezzo maggiore di 5 centesimi rispetto a quanto pattuito nella concessione del serivizio in Comune. Per non parlare poi delle merendine che potevano subire un rincaro di ben 10 centesimi. A palazzo dei Priori si beve un caffè amaro a causa dell’inchiesta sui distributori di bevande e snack in Comune. Quattro gli indagati: i tre rappresentanti della Ristoroh24 srl, società che ha vinto la gara d’appalto, e un dipendente di Palazzo, al tempo funzionario del Comune.
Il caro – caffè
Le accuse della Procura della Repubblica sono quelle di “rifiuto e omissione di atti di ufficio” per il dirigente del Comune di Perugia, mentre i tre imprenditori sono indagati perché avrebbero praticato prezzi più elevati rispetto a quanto pattuito nell’offerta economica presentata nella gara d’appalto. “In particolare – secondo quanto rileva il pm – venivano accertate alcune difformità: caffè espresso 55 centesimi anziché 50, acqua da mezzo litro 55 anziché 50, bibita in lattina 85 centesimi al posto di 80, brioches da 0,65 a 0,75 euro invece di di 0,60, stessa cosa per i wafer, mentre le barrette di cioccolato venivano vendute a 75 centesimi anziché a 70″. Sempre secondo l’accusa e contrariamente a quanto scritto nella gara d’appalto, nei distributori automatici non sempre erano inseriti i prodotti per celiaci e intolleranti al lattosio e prodotti dietetici ed equo-solidali, e non vi era l’inserimento mensile di nuovi prodotti.
Perugia, prezzi a rialzo in 169 distributori di caffè e snack
Le indagini
Una doppia indagine che se da una parte vede indagati gli attori della società che si è aggiudicata la concessione delle macchinette da caffè in Comune, dall’altra va a verificare anche le eventuali responsabilità del dirigente comunale che, ai tempi della gara d’appalto, gestì la concessione. Sotto la lente di ingrandimento del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza c’è quindi tutta la documentazione della gara.
Vecchia polemica
Ma la questione appalti caffè e snack a palazzo dei Priori non è nuova. La questione, proprio nel 2013, fu al centro di un dibattito in Comune quando l’allora opposizione di centrodestra, ora al governo, sollevò alcune perplessità in merito alla gara. Secondo alcuni consiglieri (Perari e Prisco) con quelle caratteristiche richieste si sarebbero favoriti soggetti precisi. Dopo che per anni il servizio di distributore di snack e bevande era stato affidato senza alcun appalto, Palazzo dei Priori ha bandito una gara pubblica che poi, dietro pressioni politiche, ha annullato per riscriverla. Infine, a gennaio iniziano le indagini della Procura della Repubblica e il Pm Formisano ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dell’amministratore delegato, dei rappresentanti legali della RistoroH24 e del dipendete comunale.
