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LUDOPATIA: “COSA ASPETTIAMO AD INTERVENIRE?” / L'Idv Dottorini spinge

Redazione

LUDOPATIA: “COSA ASPETTIAMO AD INTERVENIRE?” / L'Idv Dottorini spinge

Gio, 20/03/2014 - 15:36

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Il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv) interviene per ricordare che il gioco d'azzardo si sta trasformando in una vera emergenza sociale anche nella nostra regione e sollecitare dunque l'approvazione di un provvedimento legislativo contro la ludopatia. Dottorini ricorda che la sua proposta di legge prevede un marchio “slot-free” e agevolazioni per i locali virtuosi, un numero verde e il ruolo del volontariato, il divieto di pubblicità e i limiti alle sale gioco.

“Il gioco d'azzardo si sta trasformando in una vera emergenza sociale anche nella nostra regione. Per questo è urgente intervenire con tutti gli strumenti a nostra disposizione per promuovere iniziative di contrasto, prevenzione e riduzione del rischio di dipendenza rispetto a un fenomeno che anche in Umbria appare in dilagante ascesa. Non possiamo più assistere inermi a un fenomeno che apre le porte alla criminalità organizzata e trascina molte persone in un circolo vizioso con gravi conseguenze personali e sociali”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei valori all'Assemblea legislativa, torna sollecitare la trattazione della sua proposta di legge, “depositata ormai da tempo, per il contrasto della devianza da gioco d'azzardo patologico”.

“I dati più recenti – continua Dottorini, che nella nota fa riferimento anche alla qualifica di 'presidente di Umbria Migliore' – ci dicono che in Umbria si giocano circa 2 milioni di euro al giorno negli oltre 4mila apparecchi installati nei vari locali. Appare in grande crescita inoltre il numero di persone seguite dai servizi sociali proprio per problemi legati alla ludopatia. Il diluvio di lotterie, gratta e vinci, scommesse, slot machine e poker on line sembra incidere molto profondamente sul tessuto connettivo della nostra comunità regionale, andando a colpire soprattutto i più deboli e le persone in difficoltà. Per questo, oltre al divieto di pubblicità e a limiti alla collocazione delle sale da gioco consentite solo a una precisa distanza da istituti scolastici o centri giovanili, la nostra proposta di legge prevede l'attivazione di un numero verde regionale e la creazione di un marchio etico 'slot-free' da esporre presso gli esercizi dei locali pubblici che rinunciano alla istallazione di apparecchi da gioco, con misure premianti nei bandi e agevolazioni fiscali sulla quota Irap regionale. Facendo tesoro delle sollecitazioni giunte dal mondo dell'associazionismo – continua il consigliere regionale – il nostro testo tende a mettere in rete, nell'ottica della sussidiarietà, molteplici soggetti, a cominciare dalle realtà del volontariato e del privato sociale. Prevenzione e formazione di operatori, educatori, genitori e gestori di locali e sale giochi sono al centro di una proposta che prevede la possibilità per la Regione di attivare collaborazioni con le associazioni di volontariato, anche con la concessione di contributi, per progetti integrati con i servizi socio-sanitari territoriali. Viene prevista inoltre l'istituzione di un Osservatorio regionale sulla dipendenza comportamentale da gioco d'azzardo per monitorare gli effetti del fenomeno in tutte le sue componenti”.

“In questo momento di grave difficoltà economica – spiega Oliviero Dottorini – il miraggio di una ricchezza facile e immediata colpisce soprattutto giovani, disoccupati, pensionati e famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese. Di fronte a questo lo Stato si limita a incassare miliardi di euro ogni anno, senza avere alcuna considerazione dei risvolti sociali, sanitari e culturali di questo triste fenomeno e ignorando il fatto che l'azzardo rappresenta la seconda causa di indebitamento delle famiglie italiane. La nostra proposta, se approvata, potrà rappresentare uno strumento di prevenzione e contrasto anche in supplenza di uno Stato che non a torto è stato definito biscazziere e che non prende coscienza della disperazione in cui piombano i singoli e le famiglie che finiscono nella rete del gioco patologico”.

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