Gentilissimo Assessore Rosi,
le 36 Associazioni spoletine aderenti allo Spoleto City Forum, nel passato recente e remoto, hanno cercato più volte di sensibilizzarLa, attraverso forme protocollari ufficiali e riservate, senza ricevere purtroppo riscontro alcuno, sul problema del nostro Ospedale, di cui intendiamo salvaguardare le principali peculiarità, soprattutto per ciò che concerne il servizio dell’emergenza-urgenza. Non è mai stata nostra intenzione polemizzare in maniera sterile, come non abbiamo mai strumentalizzato un problema che, ci creda, sta a cuore a tutta la città.
Nell’incontro ufficiale tenuto con Lei in Comune lo scorso anno, seguìto alla imponente manifestazione di cittadini presenti al Consiglio Comunale aperto del Sacro Cuore, ricevemmo la Sua assicurazione di un nostro coinvolgimento diretto, nei modi e nei termini da definire, in occasione della fase di prima elaborazione del Piano Sanitario Regionale.
Chiedemmo cioè di poter partecipare ad un tavolo di programmazione, con tutti gli altri soggetti interessati alla problematica, prima della eventuale messa in partecipazione del documento di che trattasi, ma nessun invito in tal senso è arrivato al City Forum.
Eppure, ascoltando alcune Sue interviste, rilasciate ad emittenti regionali, abbiamo con meraviglia appreso che il Piano Sanitario sarà pronto nei prossimi mesi estivi.
Ci chiediamo, e Le chiediamo: che cosa è rimasto di quegli impegni?
Erano forse espedienti verbali per placare gli animi surriscaldati di chi aveva coralmente reagito ad una paventata sottrazione di una realtà sanitaria utile e preziosa?
Più volte, ribadiamo, abbiamo cercato di ricordarLe tale promessa, più che mai convinti che il futuro del nostro nosocomio, non è legato alle decisioni di chi ha responsabilità dirigenziali, ma alla volontà di chi detta strategie di carattere politico.
Il nostro Ospedale, è vero, si starà pure rinnovando strutturalmente ma, di contro, in maniera lenta ed inesorabile (o forse semplicemente astuta), si svuota, giorno dopo giorno, di servizi e di personale (vedi, tra le ultimissime “spoliazioni”, il servizio di Farmacia ed il Magazzino Economale).
E’ pur vero che l’unificazione dei servizi, da parte della Direttrice Sanitaria dell’ASL3, si giustifica con la necessità di un risparmio di risorse, ma va evidenziato il fatto che, dal 1995 in poi, non è stato mai collocato presso la sede ospedaliera di Spoleto un qualsiasi servizio unificato. Lei questo lo chiama equilibrio? Alla luce di quanto sopra, abbiamo capito che non possono più bastarci, ne una semplice assicurazione verbale, anche se dell’Assessore, nè un incontro tranquillizzante con il Direttore Generale, alla quale tuttavia riconosciamo la disponibilità nei nostri confronti.
Ciò che chiediamo, e continueremo a ribadire con inesauribile forza, è che sull’ormai prossimo Piano Sanitario, non venga attribuita formalmente all’Ospedale di Foligno la qualità di Presidio dell’Emerrgenza-Urgenza, mentre all’Ospedale di Spoleto la qualità di Presidio per isoli ricoveri programmati.
La prevista nuova ubicazione dei servizi di UTIC e Rianimazione, è la riprova di questo progetto, per noi inaccettabile, di perdita dell’emergenza-urgenza.
Diversamente sappia che, nell’assolvimento della delega morale dataci dai nostri cittadini, attiveremo, senza limiti, remore o riverenze, ogni azione utile e necessaria per far valere le ragioni di una comunità che merita attenzione e rispetto.
Riceva i nostri saluti, unitamente ai nostri auspici. Spoleto City Forum
postato da sergio.grifoni@tin.it
