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L’emergenza acqua non è finita, presentato il dossier Umbria alla Camera dei Deputati

Redazione

L’emergenza acqua non è finita, presentato il dossier Umbria alla Camera dei Deputati

La relazione di Umbra Acque discussa oggi in audizione | Le piogge di settembre non ha risolto la crisi di sorgenti e bacini
Lun, 23/10/2017 - 20:01

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“La fase di esaurimento delle principali riserve idriche si sta prolungando ben oltre il termine dell’estate”. E’ questo uno dei passaggi più preoccupanti della relazione-bilancio elaborata da Umbra Acque – gestrice del servizio idrico per un bacino di 500mila utenti in Umbria – arinihe è stata presentata e discussa durante l’audizione alla Camera dei Deputati su emergenza idrica in Italia.

La delegazione “umbra” era composta al presidente di Umbra Acque Gianluca Carini, dall’amministratrice delegata Tiziana Buonfiglio, il vice-presidente Fabrizio Burini e Renzo Patacca, responsabile degli investimenti. Le piogge di settembre, stando al dossier Umbra Acque, hanno soltanto in piccola parte alleviato la crisi delle sorgenti e dei bacini di casa nostra: “Le piogge di settembre 2017 sono state il primo evento sopra la media su tutto il territorio regionale dall’ottobre del 2016, ma hanno comportato solamente modesti miglioramenti delle disponibilità idriche, in parte vanificati dal perdurare delle condizioni di secco delle ultime tre settimane”.

Tutto questo è confermato dai dati, monitorati quotidianamente, su sorgenti e pozzi: trend negativo per Sorgente Bagnara e Scirca, male anche i pozzi della Pasquarella: “Le risorse più pregiate, poste in ambiti morfologici montuoso-collinari ed alimentate dagli acquiferi carbonatici, presentano livelli di falda e portate naturali in costante calo e spesso critici (valori ai minimi storici per i campi pozzi di Pasquarella e del Subasio, nonché per la sorgente Scirca)”. E ancora: “Le risorse idriche minori, che riforniscono locali acquedotti non collegati ai principali assi di adduzione, sono entrate in crisi già dalla primavera ed hanno registrato un modesto recupero delle riserve con le piogge di settembre, ma tale da non garantire sufficiente autonomia ai relativi sistemi per i prossimi mesi”.

La situazione è migliore – e questo vuol dire stare nelle medie del periodo – solo per quanto riguarda i campi pozzi ubicati sulle pianure alluvionali dei principali corsi d’acqua (Piosina e Riosecco nella Alta Valle del Tevere, Petrignano e Cannara nella Valle Umbra)”.

La mappa dei territori dove la pioggia manca da tempo

La scarsità di piogge sul territorio umbro gestito da Umbra Acque solo nell’ultimo anno è da considerarsi notevole. Meno 42% in Altotevere, meno 21 per cento in Alto Chiascio, meno 51 per cento PeruginoTrasimeno, meno 49 per cento in Media Valle del Tevere. “Il quadro quindi mostra una condizione di criticità diffusa con precipitazioni inferiori al 40/50% rispetto alla media del periodo, con l’eccezione della 23 ottobre 2017 fascia appenninica, caratterizzata dalla presenza delle principali sorgenti che alimentano il sistema idrico gestito, con medie inferiori del 20 %”.

C’è bisogno della pioggia per evitare una crisi peggiore

Nel dossier di Umbra Acque presentato alla camera si ribadisce che anche in Umbria sono state necessarie le autobotti seppur in casi limitati: “Le maggiori criticità si sono verificate nei sistemi acquedottistici alimentati da risorse locali e non collegati alle principali dorsali di adduzione. In questi casi è stato necessario ricorrere al sussidio delle fonti di approvvigionamento tramite trasporto di acqua mediante autobotti con costi raddoppiati rispetto alla media storica”.

Nel dossier si ammette che senza piogge nei mesi invernali si rischia una crisi idrica ancora più grave in Umbria: “Si rimarca che in assenza di abbondanti precipitazioni nei prossimi mesi, tali da non garantire il completo recupero dei deficit accumulati, si può ipotizzare uno scenario ancora più grave a partire dalla prossima primavera. Pertanto non si deve abbassare la guardia e si rende necessario programmare fin da subito ulteriori e mirati interventi”.

Garantito il servizio idrico nonostante le difficoltà

E la guardia Umbra Acque non l’ha abbassata e, insieme alla Regione non ha intenzione di farlo. Infatti nel corso di questi mesi nonostante il grave deficit di precipitazioni e la conseguente riduzione delle portate idriche disponibili, Umbra Acque S.p.A. è riuscita comunque a garantire con continuità l’approvvigionamento idropotabile in tutto il territorio gestito. In più si è inoltre proceduto all’accelerazione delle operazioni di messa in esercizio del potabilizzatore di Citerna a servizio dell’Alta Valle del Tevere, a cui arrivano le acque dall’invaso di Montedoglio con una produzione in questa prima fase di circa 100 l/s rispetto la capacità di progetto finale pari a circa 400 l/s.

Ciò ha consentito nell’immediato, e tanto più lo sarà nel futuro a regime, di trasferire al sistema perugino un volume idrico molto utile soprattutto in questi momenti di crisi, a fronte tuttavia di elevati costi di sollevamento e di gestione. Chiesto ed ottenuto dall’azienda l’emissione da gran parte dei Comuni di apposite Ordinanze per il divieto dell’uso dell’acqua per scopi non essenzialmente potabili.

Interventi anti-crisi immediati

Per il futuro prossimo Umbra Acque – in accordo tra il presidente Carini e l’ad Tiziana Buonfiglio – hanno previsto un piano articolato fatto di opere, migliorie alla rete e anche nuovi investimenti.

Primo punto: all’interno di tale programma sono stati pianificati anche una serie di interventi utili al collegamento del sistema acquedottistico integrato ai piccoli centri, attualmente alimentati da risorse locali che sistematicamente soffrono situazioni di emergenza, e per i quali si ha la necessità di interventi puntuali di supporto con trasporto di acqua mediante autobotti. In accordo con la Regione Umbria alcuni degli interventi di cui sopra, per complessivi 2 milioni di euro, sono stati riconosciuti come prioritari ed urgenti, e pertanto inseriti nel Piano Straordinario con ipotesi di finanziamento con fondi statali, secondo la Delibera del Consiglio dei Ministri del 07 agosto 2017. Tutte opere si ritengono immediatamente eseguibili nel momento in cui sarà completato l’iter autorizzativo legato alla delega dei poteri al Commissario Straordinario.

Interventi mirati al rinnovamento delle reti

Parallelamente agli interventi mirati al superamento delle emergenze è di fondamentale importanza portare avanti una campagna programmata di sostituzione delle reti idriche per far fronte al continuo invecchiamento delle condotte, dal momento che anche i territori gestiti da Umbra Acque S.p.A. scontano il problema della vetustà delle reti. In tal senso già dagli anni ’90 la Società utilizza tecniche di distrettualizzazione e di regolazione della pressione di esercizio per far fronte al problema delle perdite in rete, contenimento che si scontra comunque con la vetustà delle condotte stesse. Di fronte ad un reale fabbisogno di sostituzione nell’ordine di 250 km/anno, tale da garantire una vita media utile delle condotte pari a circa 40 anni, l’attuale programmazione a carico della tariffa ne prevede solo un decimo con un impegno economico di circa 2,5 milioni di euro all’anno. E’ evidente che un incremento sistematico e sostanzioso di tale tipologia di investimenti contribuirebbe in maniera significativa alla riduzione delle perdite in rete, che oggi si attestano mediamente al 45 %, attenuando gli effetti anche in situazioni emergenziali.

Interventi mirati al miglioramento della qualità dell’acqua – Le ripetute crisi idriche degli ultimi decenni hanno comportato e seguiteranno ancora a farlo, come già detto, un maggior sfruttamento delle falde alluvionali, che nel caso specifico del campo pozzi di Petrignano (una delle principali fonti di approvvigionamento dell’intero sistema acquedottistico) presenta valori elevati di nitrati riconducibili alle pratiche agricole e zootecniche nella zona. A tal fine l’attuale Programma degli Interventi prevede uno specifico investimento di circa 3 milioni di euro per la realizzazione di un impianto di abbattimento biologico dei nitrati, che una volta realizzato sarà utile sia ai fini del miglioramento della qualità dell’acqua distribuita che per meglio far fronte a situazioni di emergenza.

Comunicato di Umbra Acque a firma dell’AD Tiziana Buonfiglio
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