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Legge Editoria, la Camera approva | Ecco chi può accedere al Fondo | Ora tocca all’Umbria

Redazione

Legge Editoria, la Camera approva | Ecco chi può accedere al Fondo | Ora tocca all’Umbria

Inserita descrizione del quotidiano online | La soddisfazione di USPI "Ora si lavori in tempi brevi ai decreti attuativi"
Gio, 06/10/2016 - 11:59

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La Legge per l’Istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione è stata approvata. Il DDL proposto dal PD circa un anno fa, tra le cui firme leggiamo anche quella dell’onorevole umbro Anna Ascani, è passato per un lungo lavoro di confronto, limature, emendamenti e correzioni, il testo, giunto alla Camera in terza lettura, è stato approvato a larga maggioranza questa settimana, il 4 ottobre, apportando diverse novità e affrontando questioni fondamentali per il settore dell’editoria, a 360 gradi.

Al centro dell’azione legislativa le piccole e medie imprese editoriali, anche digitali, costituite in cooperativa o associazione/ente senza scopo di lucro. I finanziamenti saranno poi calcolati maniera proporzionale, alla possibilità di creare nuova occupazione nel settore e al numero di copie vendute. Non più sul numero di quelle distribuite, come accadeva in precedenza, mentre non saranno più finanziati i giornali di partito.

Tra le innovazioni degne di maggiore attenzione ci sono inoltre il tetto limite della retribuzione fino a un massimo di 240mila euro per i dirigenti, il riordino del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e per quanto riguarda il settore prettamente digitale, l’inserimento delle descrizione di un quotidiano online, “quest’ultimo  inteso come testata giornalistica che:

  • sia regolarmente registrata presso la cancelleria di un tribunale;
  • abbia un direttore responsabile iscritto all’Ordine dei giornalisti come pubblicista o come professionista;
  • pubblichi i propri contenuti giornalistici prevalentemente on line;
  • non sia esclusivamente una mera trasposizione telematica di una testata cartacea;
  • produca principalmente informazione;
  • abbia una frequenza di aggiornamento quotidiano;
  • non si configuri esclusivamente come aggregatore di notizie”.

Una passo fondamentale che mette definitivamente un punto nella grande confusione che spesso si genera tra i vari mezzi di pubblicazione e diffusione dell’informazione e della comunicazione digitale. Una definizione che stabilisce senza più dubbi che un giornale online è un vero e proprio prodotto editoriale e non un blog né un aggregatore di notizie, per quanto autorevoli questi possano essere.


La legge in Umbria

E’ ora la volta delle leggi regionali che a vari livelli sono in lavorazione in diverse amministrazioni territoriali. In Umbria, tra le altre, la legge proposta nei primi mesi dell’anno dagli assessori Smacchi e Paparelli è già stata redatta in una prima bozza approdata al tavolo di Giunta, per arrivare, come si auspica, in Consiglio prima della fine dell’anno.

Un approccio diverso al sostegno all’editoria quello regionale, che punta principalmente allo sviluppo economico del settore e alla stabilizzazione dei giornalisti, nelle varie redazioni locali, con strumenti adeguati come l’accordo USPI-FNSI, recentemente rinnovato tra sindacato e rappresentanza datoriale.


Tra le diverse parti coinvolte nella costruzione della nuova legge nazionale, proprio USPI, l’Unione Stampa Periodica Italiana, che ha così commentato il voto della Camera:

“Viva soddisfazione per la rapida approvazione della legge di riforma del sostegno pubblico all’editoria cartacea e telematica” e’ stata espressa dal segretario generale Uspi, Francesco Saverio Vetere.

“L’Uspi ha contribuito in modo sostanzioso al varo della nuova legge con proposte, audizioni e sostegno continuo alle forze politiche e parlamentari, nel corso dell’anno necessario per la conversione in legge del provvedimento”.

“Una legge per il settore era attesa da anni. Ora l’auspicio è che sia rapida l’emanazione dei previsti decreti attuativi, per dare forma compiuta alla riforma. L’impegno primario del governo – ha aggiunto – sarà quello di reperire risorse sufficienti per perseguire gli obiettivi della nuova legge”.

“E’ stata importante – ha puntualizzato la vice segretario generale, con delega al digitale, Sara Cipriani – l’introduzione, al Senato, di una precisa enunciazione di ‘quotidiano online’, che in tal modo, entra a pieno titolo nella definizione legislativa di ‘prodotto editoriale'”.

“Passata con successo questa riforma – ha concluso Vetere – ora l’onere e l’attenzione dei politici e dei parlamentari dovranno essere rivolti, sempre nell’ottica di sostegno alla crisi del settore editoriale, alla proroga delle tariffe postali per quotidiani e periodici, in scadenza al 31/12/2016″.


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