Categorie: Cronaca Perugia

Laboratorio degli orrori per seviziare gatti e scuoiarli / 21enne denunciato

Quella portata alla luce oggi dalle colonne de Il Messaggero è una vicenda a dir poco raccapricciante. Per comprendere cosa potrebbe aver spinto un giovane di 21 anni a  mettere in piedi un laboratorio degli orrori in un fondo occupato abusivamente, andrebbero scomodati i maggiori criminologi e psichiatri del mondo e forse non basterebbe. Dal punto di vista giudiziario la storia è semplice, si tratta di un 415 bis (avviso di conclusioni delle indagini) notificato al 21enne indagato per uccisione di animali e per occupazione abusiva di proprietà privata.

Ma l’orrore che si cela dietro quella porta aperta dai carabinieri di San Sisto (Perugia) quello no, non è spiegabile. Una ritualità raccapricciante sembra celarsi dietro i cadaveri di gatti morti, spellati, messi sotto formalina. Torturati probabilmente prima di essere uccisi con strumenti che sembrano usciti da un film dell’orrore compreso il guanto con artigli rinvenuto dagli inquirenti. Teste mozzate, provette con dentro materiale organico. Cosa passasse per la testa di questo giovane è forse quello che sfuggirà per sempre di questa cruenta e abominevole vicenda. 

Ora il pm Emanuela Comodi, che è titolare dell’indagine forse dovrà anche ricostruire quella giornata in cui davanti alle scuole pubbliche di San Sisto insegnanti, studenti e genitori trovarono un gatto morto e scuoiato appeso ad un albero davanti all’istituto. Evento che venne bollato in un primo momento come una bravata di pessimo gusto ma che adesso assume i toni del macabro. Adesso purtroppo le molte famiglie che avranno in questi mesi smarrito il loro amato amico felino, vivranno nel dubbio e nel terrore che possa essere finito nel laboratorio degli orrori, rapito da quel giovane che per nascondere il suo “rifugio” aveva addirittura cambiato la serratura al vecchio proprietario. Per sentirsi così forse più tranquillo mentre metteva in atto le sue torture.