E’ stata ufficializzato in questi giorni il trasferimento dello stabilimento della SVI SpA tifernate, azienda leader nella produzione di mezzi d’opera ferroviari adibiti alla costruzione e manutenzione delle infrastrutture su ferro, da Città di Castello a Lucignano (Ar). I lavori per realizzare il nuovo progetto, già partiti, dovrebbero portare, entro il 2016, al completamento di buona parte del nuovo stabilimento sito in Valdichiana e, di conseguenza, anche all’inizio della produzione.
La decisione del trasferimento è dovuta al fatto che negli attuali siti SVI umbri, a San Giustino e Città di Castello, mancano strutture produttive adeguate, per non parlare della mancanza di un collegamento diretto con i binari alla Rete Ferroviaria Italiana, che rende assai difficoltoso lo sviluppo di tale produzione, tra l’altro richiestissima all’estero.
Il nuovo stabilimento di Lucignano sorgerà dunque presso la locale stazione su un terreno di proprietà della stessa Svi, acquistato nel 2009, e verrà collegato alla Rete Ferroviaria Nazionale tramite la linea Arezzo-Sinalunga gestita dalla RFT.
Nonostante la SVI SpA si ponga come obiettivo, grazie a tale trasferimento, di dare lavoro a 80-100 persone, molte perplessità sono nate riguardanti gli attuali operai del sito tifernate. Circa 60, infatti, sarebbero le famiglie, di altrettanti lavoratori, costrette a spostarsi in Toscana, o peggio, perdere il lavoro. Per evitare una simile eventualità, qualche anno fa, la stessa azienda chiese al comune tifernate di realizzare il nuovo stabilimento a Città di Castello, collegandolo alla ferrovia ed acquistando il terreno a un prezzo agevolato a fronte di un gran numero di nuove assunzioni. La giunta Cecchini, allora, oppose però un diniego al permesso di costruzione per “ragioni legate all’ambiente” mentre a Lucignano, al contrario, all’azienda tifernate è stato concesso tutto ciò che è stato richiesto.
immagine da svi-spa.com