“Nella pubblica amministrazione, specie in gran parte dei Comuni della Provincia di Perugia, così come la stessa Provincia e Regione Umbria e così come per anni è avvenuto nel Comune di Spoleto, e nelle aziende consorziate in esso, le assunzioni sono state sempre un affare di famiglia. Della grande famiglia di molti dei partiti che oggi sono confluiti nel PD. Da Nord a Sud, senza esclusione del Centro, un solo andazzo clientelare. Basta acquisire l'elenco dei dipendenti del Comune di Spoleto negli ultimi venti anni e salta subito all'occhio la strana parentela dei figli, cugini, nipoti, parenti, segretari di esponenti di primo piano del partito democratico, figli di Consiglieri Comunali che hanno trovato impiego nei vari uffici dell'ente. Stessa cosa si ipotizza sia avvenuta nelle società più o meno a capitale pubblico, denominate “Terre di Lavoro” e per qualche aspetto “serbatoio di voti di preferenze.
La cosa che più scandalizza e non passa certo inosservata sono le assunzioni a chiamata che sembra si siano verificate negli ultimi tempi in una delle Società S.p.a come la V.U.S. in un numero di 20 persone circa. Cosa che più meraviglia è il motivo su cui a volte si è spinti ad assumere, ovvero motivando la necessità di individuazione di figure specifiche da collocare in appositi uffici come ad esempio in una Società come la V.U.S. può essere necessaria la figura di diplomato geometra per la progettazione e pianificazione di specifici lavori che la Società deve eseguire. Su questo punto ecco magari spuntare la richiesta di persone da assumere a tempo indeterminato e/o determinato per specifici settori e magari viene meno l'impiego di chi già da anni lavora in detta società e oltretutto ha titoli e meriti per esservi collocato senza alcun esito di accoglimento, forse perché il cognome tuona male o poco rispetto ad altri.
Purtroppo le preoccupazioni e i dubbi che emergono circa le assunzioni o gli avanzamenti di Carriera trovano fondamento, anche in considerazione di ciò che in passato si è verificato, come ad esempio il Concorso per avanzamento di grado degli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale di Spoleto in cui ci fu un'inchiesta condotta dalla magistratura a seguito di denunce su presunte irregolarità. È impensabile continuare a far finta di nulla, quanto invece la consapevolezza è che molto spesso in molti apparati sia del pubblico che del privato o a compartecipazione al 50%, basta sfoderare il cognome, e il santo in poltrona nemmeno deve scomodarsi ad alzare la cornetta. Parente?, e se la risposta è sì il gioco è fatto. Da anni è così, certo non è sempre facile dimostrarlo, specie quanto a fare certe cose sono persone assai esperte e conoscitive del gioco. I posti migliori vanno ai figli di un dio maggiore, ma anche i fratelli e i coniugi e i nipoti di un dio a metà classifica del potere di gestione e di affari bene se la cavano. I parenti di un Dio minore no, quelli ricevono molto spesso porte in faccia nonostante la meritocrazia.
Quanto si parla di concorsi o assunzioni nelle amministrazioni comunali o nelle Società con capitale pubblico è necessario e quanto mai opportuno passare alla lente ogni minimo procedimento così come di straordinaria importanza è la costante vigilanza sui conti in bilancio ovvero indagare sull'impiego e la distribuzione di denaro pubblico specie quanto molti soldi pubblici vengono erogati per saldare i conti di società, o cooperative che dall'ente comunale hanno ottenuto appalti per la gestione di alcuni servizi. A proposito di Cooperative e Società varie consorziate con il Comune di Spoleto, prossimamente chiederò al Comune in qualità di Consigliere Comunale, l'acquisizione di tutta la documentazione relativa alle spese sostenute dall'ente negli ultimi due anni per servizi eseguiti ad esempio da Società in appalto con il comune come la per la gestione delle affissioni o traslochi avvenuti per conto dell'amministrazione, così come per le spese sostenute per la distribuzione dei pasti nelle scuole comunali da parte di altre cooperative. Insomma il mio lavoro vuol'essere un vederci chiaro e a pieno campo su quanto detto”.
Wolfgang Bernelli
