La 'Cornell University' di New York ad Orvieto - Tuttoggi.info

La ‘Cornell University’ di New York ad Orvieto

Redazione

La ‘Cornell University’ di New York ad Orvieto

L'incontro per studiare il modello 'Cittaslow'.
Lun, 09/03/2015 - 18:50

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Dopo essere stati a Torino, Bologna e Arezzo, il prof. Greg Smith e la prof.ssa Carlotta Fioretti hanno fatto tappa ad Orvieto con una ventina di studenti ricercatori in urbanistica della Cornell University(una delle più antiche in USA, fondata nello Stato di New York nel 1865) per comprendere dal vivo i “patterns” di Cittaslow, ovvero le modalità e gli itinerari metodologici che fanno di una cittadina italiana di mezza grandezza la capitale mondiale delle Cittaslow.

L’incontro coordinato dal Segretario generale di Cittaslow, Pier Giorgio Oliveti, si è svolto presso il Centro Studi Città di Orvieto, sede della Fondazione CSCO, alla presenza del Presidente Matteo Tonelli, del Direttore, Stefano Talamoni, della Coordinatrice, Serena Croce e del prof. Claudio Bizzarri. Secondo gli intendimenti di Tonelli sarà possibile vagliare possibili cooperazioni tra le due realtà accademiche, con reciproci benefici. La realtà urbana e sociale di Orvieto e più in generale dell’Umbria, desta molto interesse negli ambienti scientifici al fine di comprendere le ragioni più profonde “del buon vivere” che nonostante le criticità senz’altro presenti a livello sovraordinato, statale e internazionale, premiano la nostra regione come uno dei luoghi al mondo più ammirati e desiderati.

Al termine delle relazioni introduttive i ricercatori hanno dato vita ad un partecipato “question time” entrando nel merito sociale, economico ed educativo del modello Cittaslow. In particolare agli studenti affascina il mix tra cultura, beni materiali e immateriali, coesione sociale con una media superiore all’esterno, resistenza del fattore demografico nonostante la crisi.

Ad interessare i giovani statunitensi anche i prodotti agroalimentari di qualità made in Orvieto, espressione di un’antica e viva tradizione ancora presente e messa in valore, che ha ricevuto il suggello in anni recenti della “cultura slow”. Oliveti ha risposto a più riprese spiegando il senso di una cultura “resiliente” in termini culturali e sociali, ovvero un sistema resistente capace di evolversi positivamente senza autodistruggersi, in barba a tante mode o main stream provenienti da fuori area: anche questo è essere Cittaslow, riflettere su quale tipo di sviluppo vogliamo, mettere le basi per un futuro di qualità per le prossime generazioni. Cittaslow sarà per questo ospite come partner della FAO-KIP SCHOOL al padiglione EXPO delle Nazioni Unite a Milano per tre settimane, portando buone pratiche dall’Umbria, progetti già applicati, idee, visioni concrete per un futuro migliore, più sostenibile e solidale.

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