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Kung Fu Panda, scuola di Perugia annulla gita | I genitori, film ” pro gender”

È di queste ore la notizia, apparsa sulla stampa locale e nazionale, che una scuola materna del perugino ha negato la visione del film “Kung Fu Panda 3” ai propri alunni a seguito della protesta di alcuni genitori. In base a quanto riferito da una nota di Omphalos, la scuola dell’infanzia Alfa Beta Gamma di Ponte d’Oddi, che aveva organizzato una gita al cinema per portare i bambini a vedere il nuovo cartone animato della Dreamworks “Kung Fu Panda 3”, ha ricevuto proteste da parte di qualche genitore che sosteneva che il film fosse “pro gender” e ha deciso di annullare la gita, sostituendo la visione del film con un altro.

La polemica prende il via anche da un’altra querelle, avvenuta tra Fabio Volo e Mario Adinolfi. Quest’ultimo aveva infatti dichiarato sulle colonne del suo quotidiano La Croce: “Volete capire come si fa il lavaggio del cervello gender ai bambini? Per esempio con il protagonista di Kung Fu Panda che ha due papà“. Con queste parole, Adinolfi ha esortato i genitori a non far vedere il cartoon ai propri figli perchè appunto “fa il lavaggio del cervello gender ai bambini’ in quanto il protagonista ha due papà”. La polemica sul film “Kung Fu Panda 3” era dunque partita dai microfoni di Radio Maria, quando lo stesso Adinofli si era scagliato contro il cartone accusato di fare il lavaggio del cervello ai bambini con la presunta “teoria gender” perché il panda protagonista della storia ha due papà. Immediata la replica del dee jay Fabio Volo, che dai microfoni di Radio Dj aveva detto, contattando telefonicamente Adinolfi: “Kung Fu Panda ha un padre biologico, un panda, e uno adottivo, un’oca“.

A Perugia la replica non è mancata, dunque, proprio da parte di Omphalos. “Quanto si legge nelle ricostruzioni dei giornali e nei post degli stessi genitori della scuola ha dell’assurdo – commenta Patrizia Stefani, co-presidente di Omphalos – che una scuola statale arrivi a negare la visione di un cartone animato solo per le proteste di alcuni genitori cattolici integralisti è inaccettabile. Soprattutto se le proteste si basano su di una fantomatica teoria, quella “gender”, la cui esistenza è stata già smentita dallo stesso Ministero dell’Istruzione“.

Chiederemo subito un intervento della Regione – dichiara Emidio Albertini, co-presidente di Omphalos – questi episodi di censura non possono essere tollerati nelle nostre scuole. Stiamo assistendo ad una situazione inverosimile, dove dirigenti scolastici e insegnanti, pur di non avere grane da alcuni militanti dei movimenti cattolici integralisti, abdicano al loro ruolo in favore del contrasto a fantomatiche teorie, costruite a tavolino solo per combattere l’uguaglianza delle persone LGBT”.

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