UMBERTIDE – Il Dojo Equipe Bologna ha vinto la IX edizione del Memorial Silvano Diarena. Il weekend umbertidese di judo si è concluso con la vittoria dei ragazzi del Maestro Paolo Natale che in finale si sono imposti per quatto vittorie a una sui padroni di casa del Kodokan Fratta, autori di una grande prestazione viste le assenze e le precarie condizioni fisiche di alcuni atleti. Terza classificata l’Ayumi Ashi Roma del Maestro Roberto Tamanti e soltanto quarta la Germania dei coniugi Daxbacher. Il Dojo Equipe Bologna ha fatto l’en plein conquistando anche il premio dedicato alla memoria di Lucio Brachelente per il miglior atleta, riconoscimento conquistato da Vitaly Ursu. La gara è stata diretta da uno staff arbitrale di alto livello fra cui spicca Mario Daminelli, ex stella della nazionale italiana e arbitro di livello mondiale
Il trofeo giovani Campioni, quello dedicato alle categorie giovanili, è andato a un altro top team italiano, il Banzai Cortina Roma, che ha superato in classifica per soli 2 punti la Rappresentativa regionale umbra e il Kodokan Gubbio.
Grande successo anche per il Trofeo Grifo Latte, la manifestazione non competitiva dedicata ai minijudoka che quest’anno hanno avuto il piacere di effettuare il riscaldamento con Babbo Natale.
Nei tre giorni di gare e stage sono intervenuti circa 600 atleti, un’ottima affluenza vista la concomitanza con altri due eventi sportivi dedicati al judo nel Lazio e nelle Marche.
Tante anche le autorità sportive e civili che sono intervenute: il presidente Onorario della Fijlkam Umbria Maestro Ernesto Giaverina, il vicepresidente del settore judo Leonardo Perini, l’On Giampiero Giulietti, il sindaco di Umbertide Marco Locchi e l’assessore allo Sport Pier Giacomo Tosti.
“A nome della mia famiglia – ha detto Mirco Diarena, figlio del fondatore del Kodokan Fratta – vorrei ringraziare i ragazzi e i soci per i sacrifici e l’impegno profuso che ha permesso di organizzare quella che è ormai una gara di riferimento per il judo italiano. Sono stati tre gironi intensissimi in cui tutti hanno dato il proprio contributo senza ricevere nulla in cambio tranne la gioia di condividere questa bella esperienza”.