“A un passo dal cielo”. Non è il titolo di una fortuna serie televisiva trasmessa su Rai 1 ma il resoconto dei Campionati Europei di Judo di Nicola Becchetti. L’atleta del Kodokan Fratta e della Nazionale domenica a Bratislava si è classificato al quinto posto nella categoria dei +100kg, ad un solo incontro dalla medaglia di bronzo. Un risultato straordinario che certifica, se ancora ce ne fosse bisogno, le grandi qualità dell’atleta umbertidese ma che comunque lascia un po’ di amaro in bocca. “Se un anno fa ci avessero detto che Nicola sarebbe arrivato quinto in un campionato d’Europa – ha commentato l’allenatore Mirco Diarena – avremmo fatto i salti di gioia ma la medaglia era lì, a un solo combattimento e con qualche minuto in più forse sarebbe stata nostra”.
Tra Becchetti e la medaglia di bronzo si è posto un ostacolo di 165kg per 2.10m, un’autentica montagna che porta il nome di Benzegutz Demeter. Il colossale atleta magiaro, già fatale a Becchetti nell’europeo under 21 di Sarajevo, ha ancora una volta bloccato la corsa verso il successo di Nicola ma questa volta le sorti del match sono state sempre in bilico.
“Non avevamo più paura – ha proseguito il tecnico del Kdk Fratta, Mirco Diarena -, sapevamo che Demeter poteva essere battuto. Rispetto a due anni fa Nicola è un altro judoka. Si è abituato a combattere con atleti molto più pesanti di lui e con avversari che hanno già vinto medaglie ai mondiali o agli europei. Dovevamo limitare i danni nei primi minuti di combattimento per poi incrementare il ritmo nel finale, quando l’ungherese perde sempre brillantezza. Purtroppo, quasi a metà incontro, Nicola si è fatto sorprendere da un potente colpo del magiaro e la corsa al bronzo si è interrotta a 3 minuti dal termine”.
Ma andiamo per gradi. L’Europeo di Becchetti è cominciato al secondo turno. Nicola, a seguito dei recenti successi in Coppa Europa, era testa di serie e ha aspettato i suoi avversari al secondo giro di incontri.
Nel suo primo match ha combattuto con l’ucraino Andrij Kolesnyk. Anche con l’ucraino Nicola ha scelto una tattica attendista. “Abbiamo passate ore e ore a guardare i video di Kolesnyk. È un avversario molto solido che non attacca mai e che cerca solo di farti prendere penalità. Per batterlo – dice il tecnico – avevamo un’unica possibilità, la lotta a terra, ma purtroppo non siamo stati in grado di sfruttarla”.
Proprio in una fase di ne-waza (termine giapponese che indica la lotta a terra) Nicola si è lasciato sorprendere da uno strangolamento.
Nei recuperi Becchetti, consapevole dei suoi mezzi, non ha cambiato tattica e ha lasciato sfogare il lituano Agustinas Seniauskas per circa un minuto per poi inchiodarlo al tappeto con un contraccolpo che ha costretto alla resa il fortissimo atleta dell’est.
A quel punto tra Becchetti e il bronzo c’era solo Demeter.
“È la terza volta che Nicola incontra l’ungherese, la seconda in un campionato europeo. Rispetto agli altri due precedenti – ha concluso Diarena – i valori in campo sono decisamente cambiati. Demeter è rimasto un grande campione, potente e solido, ma Nicola è cresciuto vertiginosamente.
Se avesse schivato l’attacco di Demeter e avesse continuato a combattere per altri due minuti oggi saremmo qui a commentare una medaglia di Bronzo”.