Isola del Libro, il "genius loci" dell'Umbria e i suoi tesori dalla penna di Mino Lorusso - Tuttoggi.info

Isola del Libro, il “genius loci” dell’Umbria e i suoi tesori dalla penna di Mino Lorusso

Redazione

Isola del Libro, il “genius loci” dell’Umbria e i suoi tesori dalla penna di Mino Lorusso

Ospiti del Cafè letterario il procuratore generale Fausto Cardella e il rettore Unistra Giovanni Paciullo
Dom, 18/06/2017 - 19:23

Condividi su:


La sintesi tra magia e religiosità di una società che vive intensamente il territorio. Un omaggio all’Umbria che non è solo “cuore verde”, al suo genius loci e ai suoi personaggi illustri – più di 20 mila solo i santi e beati – spesso sconosciuti agli stessi abitanti. “Il saio e la lince”- libro edito da Rusconi del giornalista della TgR Rai Mino Lorusso, autore e conduttore della rubrica culturale “Colophon” – è un modo per «saldare un debito di riconoscenza» con la regione che lo ha ospitato. Protagonista del caffè letterario dell’Isola del Libro di domenica 18 giugno, Lorusso è nato in Puglia ma è cresciuto professionalmente a Torino e Roma, prima di arrivare a Perugia, dove vive da più di vent’anni. L’idea di una ricerca sullo spirito, sulle storie e sulle sovrapposizioni sociali che hanno modellato ogni borgo della regione, «è nata da un incontro con il filosofo e amico Dario Antiseri – ha spiegato l’autore – che mi ha rimproverato del fatto che la Tgr non descriveva, citando Calvino, l’Umbria che c’è ma non si vede». Da quel momento è iniziata quindi una ricerca durata anni, dalla quale è emersa un’Umbria sconosciuta in cui prendono corpo, su tutti, due elementi: quello spirituale, che fa leva sul francescanesimo e quello laico che fa leva su Federico Cesi e l’Accademia dei Lincei.

Al caffè letterario – moderato dal vicedirettore del Corriere dell’Umbria, Riccardo Regi – hanno preso parte Fausto Cardella, procuratore generale presso la Corte d’Appello di Perugia e Giovanni Paciullo, rettore dell’Università per Stranieri. Ne è emersa una lettura non convenzionale della storia dell’Umbria, fatta di aneddoti e di fatti sconosciuti ai più. «Un libro – ha commentato Paciullo – che induce a leggere in modo nuovo e innovativo la realtà che abbiamo conosciuto e la connota di elementi nuovi, a partire da San Francesco e il Francescanesimo». Inevitabile il confronto tra Umbria e Sicilia, con Cardella, originario di Caltanissetta: «La profondità dell’Umbria va scoperta – ha detto – la prima cosa che ti colpisce è il verde ma a differenza della Sicilia, dove è già tutto chiaro, scopri a poco a poco affreschi del Perugino, chiese, borghi fortificati. Ci sono libri in cui ti identifichi – ha continuato – mi è successo con “Il deserto dei tartari” ed anche con il libro di Mino, con cui ho un’affinità di percorso. Nessuno dei due è umbro ma siamo arrivati qui e abbiamo cominciato a conoscere questa regione e il suo popolo di eroi, capitani di ventura e santi. La caratteristica principale dell’umbro è la bontà, con la sua storia di una grande forma di solidarietà familiare».

Il libro, che racconta la teoria del professor Giovanni Brizzi su Annibale e la visita di Leonardo Sciascia in Umbria, si propone di raccontare la storia da un punto di vista diverso da quello della politica che si sviluppa a Roma e nelle grandi corti: quello fatto di piccole cose e piccoli borghi. «C’è bisogno – ha sottolineato Lorusso – di riappropriarsi di un’identità regionale, di individuare le potenzialità di un territorio per valorizzarlo e aprire il territorio all’esterno. Rendiamoci conto di quello che abbiamo e ripartiamo da quello». Uno spunto, questo, per riflettere sul bisogno di unità: tema mai attuale come in questo momento storico, in cui l’Umbria si trova alle prese con la crisi del turismo dopo il sisma. «Il Medioevo è passato – ha detto Cardella – la storia dei comuni va studiata ma dobbiamo andare oltre. L’Umbria deve superare la sua disunità e capire che ha grosso privilegio: quello di essere una città, con meno di 900mila abitanti e un vastissimo territorio». Un discorso che va nella direzione della macroregione, che secondo Paciullo è «nella logica delle cose: l’unico modo per misurarci con una realtà che sta evolvendo e che sta mettendo in crisi la dimensione dello Stato».


Condividi su:


ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community
necrologi_perugia

    L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


      trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

      "Innovare
      è inventare il domani
      con quello che abbiamo oggi"

      Grazie per il tuo interesse.
      A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!