Intervista esclusiva al sindaco di Foligno: via al riassetto di giunta - Tuttoggi.info

Intervista esclusiva al sindaco di Foligno: via al riassetto di giunta

Claudio Bianchini

Intervista esclusiva al sindaco di Foligno: via al riassetto di giunta

Mismetti annuncia un nuovo assessore, recupera tre dissidenti e invita gli altri due a dimettersi I Nodo 'quota rosa' e redistribuzione di deleghe
Mer, 05/10/2016 - 18:06

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Il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, fa il punto della situazione politica cittadina in un’intervista esclusiva rilasciata a Tuttoggi.info

D. Sindaco Mismetti, sono ormai mesi che siete invischiati in un’estenuante crisi di maggioranza, i cittadini sono sempre più lontani dalla politica e dalle istituzioni e una situazione come questa non fa che peggiorare le cose. Lei ha più volte minacciato le dimissioni dal Suo ruolo di primo cittadino, tanto da provocare anche alcuni commenti che non sono stati ‘teneri’ nei suoi confronti. Diciamolo, Foligno non può permettersi di restare senza un’efficace amministrazione.

R. “E’ vero ci sono stati alcuni momenti in cui sembrava quasi impossibile trovare una quadratura del cerchio per uscire da questa crisi di maggioranza, ed ho dovuto e voluto alzare i toni, proprio per reclamare giusta attenzione e richiamare tutti al senso di responsabilità. Chi è stato eletto nella mia coalizione si trova oggi in Consiglio comunale grazie anche e soprattutto al risultato complessivo di tutte le liste e di tutti i candidati dai quali era composta. Minacciando le dimissioni, ho dato in primis la mia disponibilità a fare un passo indietro, personale e politico, proprio considerando come prioritario il superiore interesse della città”.

D. Però la situazione di empasse c’è stata, tra consigli comunali saltati per mancanza di numero legale,  incertezze sulla manovra finanziaria e lo slittamento della questione sull’ex-Zuccherificio, che  tra l’altro rischia ora di avere pesanti strascichi.

R. “Non nego che il quadro politico in questo periodo sia complicato, né tantomeno che ci siano state difficoltà politiche, siamo giunti a metà legislatura e le fibrillazione sono quasi fisiologiche tra l’altro, ad ogni modo, ho preso atto delle fibrillazioni emerse, così come delle varie richieste, ed in questo contesto è stato fatto un ‘tagliando’, progettando anche come proseguire nel governo di Foligno”.

D. Il ‘caso Foligno’ però ha le sue specificità, ci sono particolari recriminazioni di liste e di partiti, ma anche vari ‘personalismi’.

R. “Certo, la situazione ha caratteristiche ben precise, ma credo sia anche necessario specificare il fatto che, ad ogni modo, la città ne abbia risentito soltanto parzialmente, basti considerare che c’è stata comunque l’approvazione del bilancio, l’assestamento e tutti gli eventi che si sono susseguiti a Foligno, in una stagione davvero eccezionale. Così come è vero che, d’altro canto, oggi la città ha anche positive e storiche occasioni, basti pensare alla realizzazione della nuova ‘Val di Chienti’ e a tutte le relazioni e sinergie che possiamo sviluppare con le Marche e la riviera adriatica.

Su questo punto, non dimentichiamo che ci sono alcuni elementi sui quali non molleremo, primo su tutti la costruzione dello Svincolo di Scopoli, come più volte promesso, e poi l’adeguamento della segnaletica, così come i ripristini ambientali e la sistemazione della viabilità secondaria. C’è inoltre tutta la partita dei fondi europei e dell’Agenda Urbana, che permettano a Foligno di diventare più moderna, efficace ed efficiente. Anche il nuovo evento sismico, ed il piano di prevenzione e sicurezza annunciato dal Governo, potrebbero darci l’opportunità di chiudere finalmente il nostro processo di ricostruzione, con possibilità di reperire ulteriori finanziamenti per le seconde case e gli edifici sino ad ora rimasti fuori”.

D. Torniamo al sodo, questa quadratura del cerchio alla fine c’è stata o no?

R. “Proprio lunedì abbiamo sottoscritto delle nuove linee programmatiche per guardare al futuro ed impostare l’azione amministrativa da qui alla naturale scadenza del mandato. Tenendo conto anche delle opportunità di cui parlavo prima. Il documento è stato sottoscritto da tredici consiglieri comunali”.

D. Una maggioranza pur sempre ridotta, per non dire risicata però…

R. “No, c’è di fatto la maggioranza, e con un ulteriore supporto in più, me compreso ovviamente. Inoltre è stato sottoscritto un nuovo patto, e questo ci rende sicuri per proseguire lungo binari definiti, nel migliore dei modi”.

D. Chi ha recuperato e chi resta fuori?

R. C’è chi ha contribuito a proporre, elaborare e sottoscrivere un progetto per la città, e chi ha scelto di non farlo. In questo accordo c’è la firma di Moreno Finamonti del gruppo del Partito Democratico, di Lorenzo Schiarea capogruppo del Movimento per Foligno e di Elio Graziosi del Gruppo Misto. Non è stato possibile, almeno per il momento, raggiungere un’intesa con Lorella Trombettoni, eletta con il Partito Democratico ed ora andata nel Gruppo Misto né con Roberto Ciancaleoni, capogruppo dei socialisti”.

D. Praticamente tornano in maggioranza tre su cinque dei cosiddetti ‘dissidenti’: diciamo quanto basta, ma resta ancora uno strappo.

R. “Diciamo anche che se c’è la volontà da ambo le parti una soluzione si trova sempre alla fine, e poi chi si è posto fuori da questo accordo di fatto si è anche posto fuori dalla coalizione e quindi dalla maggioranza. I due consiglieri che non hanno aderito dovrebbero dimettersi, perché se sono scattati i loro seggi lo devono alla vittoria dell’intera coalizione, altrimenti non sarebbero in Consiglio comunale”.

D. Chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro, quindi. Ma al ‘figliol prodigo’ venne offerto il vitello grasso … ai tre ‘dissidenti’ rientrati, mi riferisco in particolar modo a Lorenzo Schiarea, è stata promessa una poltrona da assessore?

R. “A domanda chiara e netta, voglio dare una risposta altrettanto chiara e netta, nessuno dei tre entrerà nella giunta comunale, nessuno di loro farà l’assessore, questo è nei patti”.

D. Ma un rimpasto di giunta ci sarà, questo mi pare chiaro. Poi potete chiamarlo riequilibrio o riassesto, ma qualcuno verrà rimosso per lasciare il posto ad un nuovo assessore.

R. “Come ho detto, alla luce del nuovo accordo e delle nuove strategie da qui a fine legislatura, occorre anche rimodulare l’azione amministrativa. Voglio fare in modo che ad ogni assessore corrisponda sostanzialmente un’area comunale di riferimento, ad oggi sono le deleghe sono troppo divise e poco omogenee, quindi ci sarà un generale riassetto delle deleghe questo è sicuro. Inoltre gli equilibri in Consiglio comunale si sono modificati, è subentrato un rappresentante del Movimento per Foligno a seguito di ricorso, al posto di un esponente del Pd ed altri del gruppo piddino sono fuoriusciti”.

D. Tutto ciò premesso: un riassetto delle deleghe, magari in occasione di un cambio di assessore?

R. “A dire la verità sarà presentata una rosa di nomi, e non si è parlato di nessuno nello specifico, quindi i nomi che circolano in questi giorni sono solo fantasiose ipotesi”.

D. Sarà difficile gestire gli equilibri di giunta?

R. “La legge ci impone sempre e comunque il rispetto della rappresentatività di genere, quindi nel caso specifico di Foligno, sarebbe possibile ovviamente sostituire una donna con un’altra donna ed un uomo con un altro uomo, ma di contro, non si potrebbe togliere un assessore donna nominando al suo posto un uomo, possibile invece fare il contrario, cioè sostituire un uomo con una donna”.

D. In pochi quindi posso considerarsi totalmente ‘al sicuro’. Passiamo invece al fronte avverso, i rapporti con le opposizioni?

R. “Aprendo questa nuova fase sarebbe bene anche rivedere i rapporti con le opposizioni, e per quanto mi riguarda sono sempre disponibile, anche perché in Consiglio comunale sono rappresentate diverse sensibilità.

Credo non sia più il tempo delle contrapposizioni a prescindere, né degli scontri frontali col un muro contro muro di questi anni. Non dico che le minoranze debbano contribuire agli atti fondamentali dell’amministrazione, ma magari alcune storiche opportunità si potrebbero cogliere insieme, nell’interesse della città.

Purtroppo questo clima ancora non c’è, come quando ad esempio sono usciti dall’aula non consentendo la discussioni di argomenti e questioni che non hanno colore politico, questo sinceramente mi sembra un atteggiamento poco rispettoso del Consiglio comunale”.

Sindaco, per ora abbiamo concluso: il nostro mestiere è quello di fare domande e cercare risposte, il vostro quello di rispondere alle aspettative dei cittadini e trovare soluzioni. Ci auguriamo che queste occasioni di confronto possano essere utili, proprio per questo. Grazie per la disponibilità, buon lavoro e a presto.

“Grazie a Voi, buon lavoro e accetto l’invito, a presto”.

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