È stato un incontro all'insegna dell'interculturalità quello che si è tenuto questa mattina presso l'istituto Dante Alighieri.
I ragazzi delle terze di Baiano e di Spoleto hanno infatti seguito con attenzione e curiosità la testimonianza di vita di due palestinesi, la signora Salmann in questi giorni a Spoleto per cure mediche, e suo figlio George che l'ha accompagnata nel viaggio da Betlemme in Italia. Ad illustrare le finalità dello “scambio” culturale, il consigliere regionale per gli affari internazionali, Moreno Caporalini, spesso in Palestina per motivi di cooperazione internazionale. Presente anche l'assessore alla formazione e al lavoro, Patrizia Cristofori.
“Bisogna aiutare i ragazzi palestinesi – ha detto – a crescere con l'idea che si possa vivere insieme, senza bisogno di guerre”. Terra di culture e regioni diverse la Palestina ospita ebrei, arabi, musulmani ed è uno dei paesi arabi più tolleranti e con il più altro grado di acculturamento ed emancipazione. “Eppure – ha lamentato la signora Salmann, che partirà domenica dopo un intervento ai reni all'ospedale di Spoleto – si vive come in una gabbia. Per noi spostarsi da Betlemme a Gerusalemme o in altre città della Palestina è difficilissimo. Se non attraverso degli speciali permessi da parte dell'autorità israeliana. Ci sono controlli militari ovunque ed anche se negli ultimi tempi la situazione sembra migliorata la nostra realtà si svolge solo entro i confini della città in cui viviamo e la nostra vita quotidiana non può non esserne segnata”.
L'incontro ha sollevato le domande e le osservazioni di molti studenti, che hanno dato vita ad un confronto diretto con la signora palestinese e suo figlio, i quali hanno parlato di scuola, delle imminenti festività natalizie e della speranza di pace nella loro terra.
Lucia Riccetti