Due condanne a sette anni e quattro mesi di reclusione sono state emesse ieri dalla Corte d’Assise d’Appello di Perugia nell’ambito del processo di secondo grado a due dei sei uomini che avevano rapito un imprenditore di Spello per una questione di soldi. La Corte, presieduta dal giudice Giancarlo Massei, dopo qualche ora di camera di consiglio ha quindi, in parte accolto la richiesta del procuratore generale Fausto Cardella, il quale aveva sollecitato la condanna per entrambi quando invece, in primo grado, uno di loro era stato assolto.
In aula I giudici di secondo grado hanno però accolto solo in parte le richieste del pg, infliggendo condanne a sette anni e non a undici come invece richiesto. I giudici hanno infatti concesso le attenuanti ad entrambi gli imputati Christian Martucci e Alberto Marchetti. Insieme a loro, responsabili del sequestro del’imprenditore sono anche altre quattro persone, condannate in processi separati.
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Lo scambio La vicenda al centro del processo è quella di un imprenditore di Spello che si era proposto per fare da intermediario tra due gruppi di persone. C’erano quelli che volevano riciclare 100mila euro di soldi ‘sporchi’ con 50mila puliti. Lui faceva da mediatore. Lo scambio di fece ei romani ripartirono con un borsone che pensavano contenesse 50mila euro, invece c’era solo carta straccia.
I loro arresti Il giorno dopo allora, tornarono in Umbria e prelevarono di forza l’imprenditore che venne portato in un deposito a Roma dove venne privato della sua libertà. Fu suo fratello a chiamare i carabinieri che organizzarono un finto pagamento di riscatto e invece arrestarono i primi due rapitori, cioè gli odierni condannati.