Immobili comunali, da rimodulare gli affitti | Canoni fermi al 2010 - Tuttoggi.info

Immobili comunali, da rimodulare gli affitti | Canoni fermi al 2010

Redazione

Immobili comunali, da rimodulare gli affitti | Canoni fermi al 2010

Rosetti, "così si lede il libero mercato" | Fronduti, "per Arci prezzi bassissimi e fuori mercato"
Ven, 19/06/2015 - 20:34

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La Commissione Bilancio, presieduta da Francesco Vignaroli, ha discusso questa mattina l’odg della Consigliera Cristina Rosetti (M5S), sull’aumento della trasparenza e sull’aggiornamento dei criteri per la determinazione del prezzo a base d’asta per la concessione di locali ad uso commerciale nel centro storico di Perugia. L’atto è stato approvato con 9 voti a favore e 5 astenuti (PD-PSI). Una delibera, quella per la determina dei canoni di locazione degli immobili ad uso diverso di abitazioni, ferma al 1982. Quest’ultima nello specifico identifica i canoni per ogni tipologia di immobile e destinazione d’uso (negozio, magazzini, uffici, laboratori, autorimesse, fondi e soffitte), dividendo il territorio in zone (centro storico, periferica, semiperiferica e agricola). Ad oggi viene aggiornata in base ai valori ISTAT.

Nel 2010 era stato poi varato il Regolamento per la Concessione del Comune di Perugia in uso di beni demaniali siti nel centro storico destinati ad attività commerciali, artigianali e produttive che individua nella “Concessione-Contratto” la natura giuridica dei rapporti che l’amministrazione deve instaurare con i contraenti, disponendo che la concessione debba avvenire secondo i principi di economicità, funzionalità e trasparenza. Inoltre, come da art.3, “il prezzo posto a base d’asta è stabilito prendendo a riferimento i valori definiti ed aggiornati dell’Agenzia del Territorio”.

Il punto, secondo Rosetti, sta dunque nella coesistenza dei due metodi di valutazione del prezzo da porre a base d’asta, che non agirebbe con chiarezza e univocità, tanto da arrivare a “ledere il libero mercato”. Per questo motivo, alla presenza dell’assessore Bertinelli e del dirigente Zepparelli, è stato chiesto di rivedere i criteri.

L’Assessore Bertinelli ha chiarito che si tratta di un tema su cui l’Amministrazione ha ragionato con attenzione per rendere più corretto il processo di determinazione dei canoni posti a base d’asta. “Ci sembra che la delibera del 1982 ed il Regolamento del 2010 costituiscano punti di riferimento corretti; la prima, infatti, determina un processo di classificazione dell’immobile posto a base d’asta su parametri e criteri coerenti con la situazione attuale. Compiuto questo processo, si passa all’applicazione del Regolamento che sancisce i parametri ufficiali stabiliti dall’Agenzia del territorio. Si tratta, quindi, di un metodo lineare”. Secondo il Dirigente, “il riferimento all’Omi è stabilito dal Regolamento vigente, perché tale organismo fornisce parametri reali, peraltro aggiornati nel tempo“.

Fronduti ha poi chiarito che i valori approvati dall’Omi a dicembre sono molto più bassi rispetto ai reali prezzi di mercato e molto diversificati a seconda della tipologia commerciale dell’attività. “Credo che applicare questi valori sia penalizzante per l’Amministrazione perché gli stessi non sono attendibili”. Per Numerini la delibera dell’’82, di fatto, si concentra solo sui parametri accessori dell’immobile, ma poi la base d’asta è costituita sostanzialmente da quanto stabilito nel regolamento del 2010, correlato ai prezzi di mercato. Dunque il capogruppo di Progetto Perugia ha proposto, eventualmente, di invitare gli uffici a sviluppare in maniera più approfondita le schede tecniche degli immobili, indicando nel dettaglio la procedura seguita ed i parametri applicati, in seno ai quali andrebbe considerato anche il periodo economico incidente sul valore degli affitti. Comunque Numerini ha chiesto di rinviare la discussione per effettuare un approfondimento anche alla luce di quanto avviene in altre città. Sorcini, nel sostenere la richiesta di rinvio per approfondimento, ha riferito che i valori delle aree e degli espropri ad oggi necessitano di un aggiornamento, perché sono parametrati al 2006 e, dunque, risultano altissimi in quanto non tengono conto dell’attuale contrazione del mercato immobiliare. Inoltre il consigliere di FI ha manifestato favore circa la proposta di invitare gli uffici a sviluppare ed illustrare maggiormente le modalità seguite per effettuare le singole stime, onde evitare possibili contenziosi.

In chiusura Fronduti ha ribadito che occorre mettere mano ad alcune convenzioni (in particolare con Arci) visto che emergono affitti bassissimi e fuori mercato.

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