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“Il peso delle parole” / Boccali contro Calabrese su spaccate a Perugia

Le spaccate ai negozi in centro Perugia, su Corso Vannucci, hanno creato un gran clamore, tanto da far tornare sulla scena anche l’ex sindaco del capoluogo umbro, Wladimiro Boccali, il quale ha rilasciato in queste ore una sua dichiarazione. A pronunciarsi sui reiterati fatti di cronaca, dunque, non sono solo i cittadini e proprietari degli esercizi pubblici colpiti dalle mani dei malviventi, ma anche chi conosce molto bene Palazzo dei Priori, tra chi è ora in giunta, e chi ha lo frequentato ogni giorno prima dell’ultima tornata elettorale. Di seguito riportiamo la lettera integrale inviata dall’ex sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, alle redazioni, in risposta alle dichiarazioni dell’assessore Calabrese:

Nonostante il tema non può essere affrontato con superficialità, mi sia consentita una battuta: non avevo dubbi sul fatto che la linea politica della maggioranza/minoranza fosse orientata dal motto “tutta colpa di Boccali” ma , per fortuna, la verità è, sempre, rivoluzionaria!
Fuor d’ironia le parole dell’assessore Calabrese sono gravi e da condannare. Mi auguro che anche i vertici dell’Autorità Giudiziaria e delle Forze dell’ordine rispondano a queste gravi insinuazioni prive di fondamento, per tutelare la dignità dello Stato e dell’intera comunità. Si tira in ballo infatti anche il loro lavoro di anni di onesto impegno al servizio della legalità.
Mi stupisco che una p ersona che reputavo intelligente e pacata come l’avv. Calabrese abbia perso la testa, ma del resto, l’esercizio del governo non è per tutti.
È il segno, a mio avviso, se ce ne fosse ancora bisogno, dell’incapacità di lettura della società e della inadeguatezza a trovare risposte a problemi complessi che la contemporaneità ci pone di fronte.
È più facile, come è stato fatto per anni, purtroppo anche a sinistra, cercare l’uomo nero, il capro espiatorio, il responsabile su cui scaricare le proprie incapacità e frustrazione.
Per anni è toccato a me ricoprire questo ruolo. Ora che ho deciso di non impegnarmi nella vita pubblica e per il bene comune, vedo un disorientamento di chi è stato chiamato da una minoranza di perugini a dare risposte complesse a problemi complessi. È sempre colpa di qualcun’altro!
In questi mesi mi sono imposto un silenzio rispettoso verso chi è s tato chiamato a governare Perugia e verso chi deve fare opposizione costruttiva, ma quando sento affermazioni gravi come quelle di Calabrese (condivise dal Sindaco?) non posso tacere. Prima di tutto per rispetto a me stesso.
Gravi perché false, e perchè segno di una totale inadeguatezza a ricoprire ruoli di governo della cosa pubblica con “consiglieri del principe” ancora più pericolosi.
Gravi perché gettano un’ombra su una storia politica amministrativa, che pur con i suoi errori che non ho mai nascosto, può andare a testa alta quando si parla di legalità e trasparenza.
Nessuno si può permettere, da qualunque parte si trovi, di tentare di coprire le proprie incapacità con accuse o illazioni prive di fondamento.
Se ha prove le porti, altrimenti si scusi pubblicamente e valuti di lasciare il suo scranno.
Mi auguro che la società perugina sana e democratica si ribelli.
Istituzioni, a parti re dai rappresentanti del Governo e del Parlamento, forze politiche e sociali, si facciano sentire per difendere la loro dignità e la dignità del Popolo perugino.
Per quanto mi riguarda valuterò anche in sede giudiziaria le iniziative da intraprendere per tutelare la mia persona e di quelli che in questi anni hanno lavorato per Perugia e per i perugini con onestà e spirito di servizio.

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