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“Il coraggio di cambiare” / Con Stefano Fancelli una nuova area politico-culturale nel Pd

Redazione

“Il coraggio di cambiare” / Con Stefano Fancelli una nuova area politico-culturale nel Pd

Gio, 03/04/2014 - 23:40

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Alessia Chiriatti

Stefano Fancelli, già candidato alla segreteria regionale del Pd dell'Umbria (insieme a Cerasini e Leonelli) cita il Presidente Sandro Pertini: “non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale”. E presenta, in una conferenza stampa nella sede perugina del Partito Democratico umbro l’area politico-culturale “Il coraggio di cambiare”. “Un progetto che nasce dal percorso congressuale – spiega Stefano Fancelli, che dell’area è il coordinatore – ma che del congresso non è semplice prosecuzione”. Fonda le sue ragioni su un “appello per una sinistra riformista, per un Partito Democratico aperto e plurale, per un’Umbria più moderna, giusta ed eguale”, che ha già raccolto numerose adesioni (l’obiettivo, ambizioso, è raggiungerne mille).

Il progetto sarà battezzato sabato mattina, in occasione di un’assemblea aperta in programma alle 10 al Cva di Balanzano (Perugia). Diventerà un’associazione, con tanto di tesseramento, autofinanziamento e con una rivista on line, con l'aspirazione di divenire anche cartacea. Con un presupposto, fondamentale: “Il congresso è finito – dice Fancelli. Non si costituisce un’area per avere rendite di posizione. Ma in un partito plurale la discussione non deve finire mai e la nostra sfida è guardare al futuro e portare un contributo di idee, forme e canali per il cambiamento, il rinnovamento, l’innovazione”. “Ci rivolgiamo a tutti – aggiunge Fancelli – a ben oltre quel 28 per cento ottenuto al congresso regionale. Anzi: siamo convinti che le nostre idee e le nostre proposte possano rappresentare e già oggi rappresentano ben oltre il 51 per cento degli elettori e dei militanti del Partito Democratico”. “La nostra – ancora Fancelli – sarà un’area politica aperta e politica”, nella convinzione che nel Pd “esistono già troppe correnti personali, chiuse”, che somigliano più a “un comitato elettorale permanente” che a uno spazio di elaborazione. “Proporremo la nostra idea di Pd. Un Pd che non si limiti ad organizzare gazebo, ad essere un votificio”, ma che diventi “comunità, soggetto riformista”, che faccia del radicamento la sua forza. Un Pd che sia autonomo dalle istituzioni, sia a livello nazionale che a livello locale, “non in una sorta di conflitto permanente ma in un’ottica di confronto, critica e sostegno”. Il coraggio di cambiare sarà, dunque, “un luogo di discussione, confronto, apertura, arricchimento per un Pd più forte” e “per una sinistra moderna che esca dalla subalternità all’idea liberista”. Tre i grandi temi sul tavolo: lavoro, riforma del titolo V, sanità e welfare. “Non basta – secondo Fancelli – un lavoro qualunque, magari precario o sottopagato. Dobbiamo dare risposte alla domanda dei giovani senza lavoro e dei cinquantenni che il lavoro lo hanno perso, pensando alla stabilità, contando su aziende capaci e competitive e con un welfare adeguato e di qualità. Dobbiamo difendere il manifatturiero, accompagnare la piccola e media impresa, costruire lavoro vero”. La riforma del titolo V, poi, “pone il grande tema del governo del territorio, dell’orizzonte di vita della regione nell’ottica dell’Italia mediana, e della democrazia. Riforma non significa solo risparmio, pur doveroso, ma anche e soprattutto lotta alla burocrazia e definizione di competenze chiare e definite”. Democrazia, poi, significa “partecipazione”. La riforma delle istituzioni, infine, implica necessariamente la riforma del partito. “Nuove forma di governo – sostiene Fancelli – richiedono nuove forme politiche. Il partito non può servire solo a fare la coda per parlare con qualche dirigente”. Fancelli non ha mancato di dire la sua sull’appuntamento elettorale di maggio. “Saremo impegnati – sottolinea – a dare un contributo per la costruzione di liste plurali e rappresentative” ma soprattutto a sottolineare la necessità di “riorganizzare il centrosinistra” in un percorso e un progetto “unificante” e nella convinzione che “la competitività della coalizione non può essere affidata solo alle liste civiche”.

L’obiettivo: “non solo vincere le elezioni, ma avere un orizzonte di governo”. Le europee? “Promuoveremo – spiega Fancelli – un seminario, un appuntamento formativo, sul Pse e sulla candidatura di Martin Schulz a presidente della Commissione europea”, un’occasione per parlare della “nostra idea di Europa”. Già in programma un grande evento il 16 maggio.

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