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Ikea in Umbria / Sfida tra Perugia, Corciano, Magione e Bastia

Ikea. Quando? E soprattutto, dove? Se per la prima domanda la risposta è arrivata ieri con le dichiarazioni del manager in Italia del colosso svedese del mobile low cost Lars Petersson, che annoverato Perugia, tra gli obiettivi aziendali del 2016, per la seconda ci sono almeno quattro pretendenti in ballo.

Non solo Perugia. Non è così scontato quindi che l’edificio blu con la scritta gialla a caratteri cubitali sorga nella zona di San Martino in Campo individuata già da tempo ma le cui difficoltà procedurali sono diverse, per esempio l’acquisto del terreno al momento in mano a diversi proprietari, che in alcuni casi avrebbero anche tentato un rialzo di prezzo forse troppo azzardato, potrebbe anche far sfumare l’arrivo del “mobile da montare” nel capoluogo. E così a farsi avanti sarebbero Bastia Umbra, proprio ad un passo dal primo sito ipotizzato e già avviata a questo tipo di mercato con l’esperienza Leroy Merlin. Corciano, che potrebbe mettere a disposizione l’area ex Sicel di Ellera e anche Magione, un’area che piace a molti come dimostra la presenza di un fitto tessuto commerciale e artigiano nell’area di Bacanella, che nel corso degli anni ha catalizzato l’interesse di ipermercati e monomarche.

In ballo economia e occupazione. In effetti il tema è appetitoso, si era calcolato che a Perugia l’insediamento Ikea avrebbe fruttato qualcosa come 8 milioni di euro di urbanizzazione e poco meno di 250 posti di lavoro. Come fa notare anche il consigliere comunale di Forza Italia Carlo Castori, che già nel suo precedente mandato aveva sempre sostenuto il progetto Ikea: “Mentre una burocrazia farraginosa rallentava l’iter a Perugia, altrove c’era già chi spianava la strada per cercare di rendersi il più appetibile possibile alla multinazionale. E invece quella di Ikea per Perugia potrebbe essere una grande risorsa sia in termini economici che occupazionali”. Ecco che Castori si riferisce ai circa 8 milioni di euro di urbanizzazione che il Comune potrebbe incassare e investire “nella messa in sicurezza delle scuole per esempio – sottolinea Castori – e in interventi per la frazione di San Martino in Campo, dove appunto l’insediamento era previsto”. L’appello “quindi prima che questa occasione ci sfugga di mano ci auguriamo che il progetto vada avanti a Perugia e che venga considerato come si tratti di un’azienda seria, rispettabile, attenta all’ambiente e alla sostenibilità”. Nella sua filosofia aziendale Ikea ha infatti sempre contemplato l’agevolazione all’uso dei mezzi pubblici (sia dei dipendenti che dei dipendenti), la massima attenzione alla raccolta differenziata e il risparmio energetico, oltre ad un piano occupazionale che, i manager di Ikea in Italia, hanno stimato aver occupato il 95% dei dipendenti a tempo indeterminato. “Ci auguriamo quindi – conclude Castori – che il progetto Ikea in Umbria veda il capoluogo e il Comune di Perugia come unico interlocutore, non lasciando ad altri questo ruolo”.