GUCCINI STREGA SPOLETO. LE NOTE D’AMORE E DELLA STORIA. AL NOME IGNAZIO LA RUSSA, LA PIAZZA INTONA “BELLA CIAO” (Guarda il video – Ascolta “Vedi Cara” e “Farewell”) - Tuttoggi.info

GUCCINI STREGA SPOLETO. LE NOTE D’AMORE E DELLA STORIA. AL NOME IGNAZIO LA RUSSA, LA PIAZZA INTONA “BELLA CIAO” (Guarda il video – Ascolta “Vedi Cara” e “Farewell”)

Redazione

GUCCINI STREGA SPOLETO. LE NOTE D’AMORE E DELLA STORIA. AL NOME IGNAZIO LA RUSSA, LA PIAZZA INTONA “BELLA CIAO” (Guarda il video – Ascolta “Vedi Cara” e “Farewell”)

Ven, 19/09/2008 - 03:15

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di Carlo Ceraso

Testi scolpiti nella roccia quelli di Francesco Guccini. Capaci di accompagnare ben tre generazioni che ieri sera si sono ritrovate in Piazza Duomo a cantare sulle note del menestrello bolognese. Erano in migliaia, tutti seduti sulle scale e in piazza, come prassi vuole quando si va ad un concerto del professore. Più di tremila davanti alla Cattedrale, ma almeno mille quelli che lo hanno ascoltato lungo le via del centro storico. Guccini non si è risparmiato con le storie, gli aneddoti, con le sue canzoni. Una formula tutta sua, capace di stabilire un rapporto straordinario con il pubblico. Che proprio per questo non ha voluto perdersi il secondo e ultimo concerto estivo tenuto lungo la penisola. Le canzoni proposte a Spoleto sono alcune delle più belle ed intense fra quelle portate al successo dal cantautore emiliano. Figli, padri e nonni cantano con lui creando una atmosfera emozionante. Sono quei testi e quelle note a tenerli uniti.

E’ come se Guccini fosse riuscito a scrivere un testo per ognuno di quei fans. E' unico Guccini. Uno dei pochi cantautori della storia della musica italiana capace di parlare di un amore, di un addio, di dolori e gioie tenendo per mano l’ascoltatore. Con giudizi a volte severi, ma lasciando sempre aperta la porticina della speranza. Nei suoi testi infatti non è difficile incontrare il ma, il forse, il penso o credo. Il dubbio rinforza la saggezza che traspare dai testi, dalla sua raffinata poesia.

“…Non posso farci niente e tu puoi fare meno, sono vecchio d'orgoglio, mi commuove il tuo seno…” (Canzone quasi d’amore). “..Come si sente la voglia di vivere che scoppia un giorno e non spieghi il perchè: un pensiero cullato o un amore che è nato e non sai che cos'è… ma stupiti e felici scoprimmo che era nato qualcosa più in fondo, ci sembrava d' avere trovato la chiave segreta del mondo.” (Farewell). “Vedi cara, è difficile a spiegare, è difficile parlare dei fantasmi di una mente” (Vedi Cara). “…ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione, e il peccato fu creder speciale una storia normale. Ora il tempo ci usura e ci stritola in ogni giorno che passa correndo, sembra quasi che ironico scruti e ci guardi irridendo. E davvero non siamo più quegli eroi pronti assieme a affrontare ogni impresa; siamo come due foglie aggrappate su un ramo in attesa” (Farewell)

C’è chi si bacia in Piazza Duomo. Chi piange il proprio dolore, chi si consola con un abbraccio, chi fuma, chi prende un sorso di vino rosso dalla bottiglia portata da casa.

Un fiume di videofonini a immortalare ogni momento. Il concerto prende ora un’altra piega. Quella che ha reso Guccini, spesso a torto, il “cantautore più politicizzato’. Lo ascoltano quando spiega chi sono i protagonisti di “Su in collina”. Quei partigiani dai nomi affascinanti e misteriosi. Li ha conosciuti Guccini, lui che la seconda Grande Guerra l’ha vissuta nella piccola Pàvana (dove il padre trasferì la famiglia da Modena subito dopo l’inizio del conflitto). Dopo l’ultima nota chiama in causa Ignazio La Russa che “dovrebbe condividere questa canzone”. Più che un pensiero, una provocazione. Che il suo pubblico non si lascia sfuggire. In tremila intonano “Bella Ciao” e non c’è niente che possa fermarli. Le parole dello stesso Guccini si perdono fra il potente canto della piazza.

C’è spazio ancora per “Auschwitz” e per altri successi “della memoria”. Guccini esce accompagnato da una standing ovation. Le luci si spengono e il pubblico prende la strada di casa. Il silenzio torna sulla città. Spoleto “addormentata non era mai stata così tanto bella”. Per dirla alla Guccini.

Video

GUCCINI IN PIAZZA DUOMO – clicca qui

FAREWELL – clicca qui


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