Una "Gomorra" umbra, il narcotraffico tra soldi falsi, rapimenti e un poliziotto corrotto - Tuttoggi.info

Una “Gomorra” umbra, il narcotraffico tra soldi falsi, rapimenti e un poliziotto corrotto

Redazione

Una “Gomorra” umbra, il narcotraffico tra soldi falsi, rapimenti e un poliziotto corrotto

In manette un agente della polizia stradale originario di Panicale
Mar, 12/09/2017 - 14:36

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Otto arresti, undici indagati, tra loro anche un agente della polizia stradale. Una banda di “trafficanti” sullo sfondo con il coinvolgimento di insospettabili (tra cui un commercialista perugino) e la complicità di un poliziotto.

Ingredienti che hanno portato questa mattina il quotidiano La Nazione (che pubblica la notizia in esclusiva) a parlare di una “Gomorra” che muoveva i suoi tentacoli tra Perugia e Napoli, gestendo un notevole spaccio di droga, ma non solo. Ci sarebbero furti ai bancomat (con la complicità di guardie giurate ancora non meglio specificate).

La vicenda avrebbe preso corpo, sotto il profilo delle indagini, quando un giovane si è presentato in questura con due panetti di hashish chiedendo di essere arrestato. Insolito, certo. Come lo era la storia che ha raccontato agli agenti e ai cronisti una sua amica nel mese di gennaio quando parlò a TO della sparizione di un suo amico che “aveva scelto di collaborare con la magistratura perché faceva il narcotrafficante e quindi aveva rapporti con la criminalità organizzata”, e “aveva collaborazioni con poliziotti corrotti ed era in possesso di informazioni e foto molto compromettenti”.

Così scriveva la giovane che, ad oggi, è chiaro non si stava inventando una storia. Secondo quanto ricostruito il ragazzo (un 26enne di origini brasiliane) aveva simulato la sua sparizione per non cadere in mano agli ex complici che lui aveva “truffato” con un un raggiro di investimenti in affari illeciti e soldi falsi. Mettendosi contro proprio il poliziotto che secondo l’accusa abusava del proprio ruolo per indagare non sul criminale per arrestarlo, ma sugli ex complici per vendicarsi e riavere i soldi. 

Perché nel quadro criminale di cui si apprende oggi si parla anche di rapimenti-lampo, minacce ed estorsioni. Che ora la Squadra Mobile di Perugia ha stroncato e ricostruito sotto il coordinamento del pm Mario Formisano e con l’emissione di misure cautelari da parte del Gip Alberto Avenoso.  Mesi di accertamenti, interrogatori e intercettazioni che hanno portato agli arresti delle scorse ore di cui cinque in carcere (compreso il poliziotto, un 50enne di Panicale) e tre ai domiciliari.

(immagine di repertorio)

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