Un nono arresto “in appendice” a quelli effettuati, lo scorso 11 settembre, a seguito dell’indagine su Gomorra umbra, ribattezzata dalla Questura di Perugia “Regalo di Natale”. Il Gip del Tribunale del capoluogo umbro, su richiesta della Procura della Repubblica, ha infatti emesso una nuova ordinanza a carico del giovane 26enne, cittadino di origine brasiliana, che aveva fornito alcune importanti rivelazioni per l’avvio dell’indagine.
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Dalle sue informazioni, infatti, gli uomini della Squadra Mobile di Perugia hanno scoperto e sgominato il sodalizio criminale dedito al traffico di droga sull’asse Napoli-Perugia e ai furti e rapine a portavalori di un noto Istituto di vigilanza umbro.
Il giovane si trovava già agli arresti domiciliari, considerato organizzatore e compartecipe dei reati contestati al gruppo criminale. Eppure ha violato le prescrizioni impostegli dall’Autorità giudiziaria: era stato infatti “pizzicato” durante le ore di permesso, mentre si trovava fuori casa in compagnia di pregiudicati. In un caso non presente nella sua abitazione durante i soliti controlli per la verifica del rispetto dell’ordinanza.
A far propendere per l’inasprimento della condanna, alcuni giorni fa, un’intervista che il giovane ha rilasciato ad un quotidiano, nonostante il divieto di comunicare con terzi, ad esclusione degli stretti congiunti e del legale di fiducia, creando, riferisce una nota della Questura, “il concreto pericolo di inquinamento probatorio“.
La Squadra Mobile ha tempestivamente informato di questi fatti il PM titolare delle indagini, che in brevissimo tempo ha richiesto ed ottenuto l’ordinanza che ha aggravato la misura restrittiva a carico del brasiliano. Il giovane è stato tratto in arresto dai poliziotti ed associato al carcere di Capanne.
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