Jacopo Brugalossi
“I Longobardi: un patrimonio comune alle radici della nostra cultura”. Ecco il titolo del progetto didattico con cui l’Associazione Italia Langobardorum ha partecipato al bando del Ministero per i beni e le attività culturali. Ad illustrarne i dettagli in una conferenza stampa oggi a palazzo comunale c’erano l’assessore alle politiche dell’educazione e della formazione Battistina Vargiu, il sindaco di Campello sul Clitunno Paolo Pacifici e uno dei referenti spoletini dell’associazione, Giorgio Flamini.
Il progetto abbraccia tutti i territori compresi nel sito seriale “I Longobardi in Italia” (Cividale del Friuli, Brescia, Campello sul Clitunno, Spoleto, Benevento, Monte Sant’Angelo e Castelseprio-Torba), iscritto nel giugno del 2011 nella “world heritage list” dell’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità, ed ha lo scopo di diffondere la conoscenza del popolo longobardo e del suo ruolo nella formazione della cultura europea, specialmente verso le giovani generazioni che hanno il privilegio di vivere in quelle località. “Dal ministero è già arrivata la prima tranche dei finanziamenti, pari a 75mila euro”, ha assicurato l’architetto Flamini, che ha anche ricordato i termini per presentare la domanda di adesione: dal primo al 15 ottobre.
Gite scolastiche a tema – Il turismo scolastico è l’aspetto preponderante del programma. Sono stati messi a punto, anche grazie al lavoro formativo svolto con insegnanti e ragazzi – come ha sottolineato l’assessore Vargiu – 23 itinerari culturali (6 di un giorno, 8 di due e 9 di tre), rivolti alle scuole medie e superiori delle città “seriali”. Il progetto, novità assoluta del panorama scolastico nazionale, prevede dei finanziamenti in denaro alle classi che vi aderiscano, di 350, 800 o 1200 euro a seconda che il viaggio duri uno, due o tre giorni. Ogni itinerario, pur mantenendo le proprie peculiarità territoriali e culturali, è stato predisposto col fine di favorire scambi e viaggi di istruzione sia fra i luoghi inclusi nel sito seriale, sia con quelli di origine longobarda o comunque attinenti al tema. Ecco come si preparano Campello sul Clitunno e Spoleto.
Il Tempietto – Il sindaco di Campello Paolo Pacifici, pur sottolineando l’importanza di promuovere i siti seriali dell’Unesco nelle scuole attraverso l’ausilio di laboratori e viaggi didattici, non ha mancato di lanciare una frecciatina ai territori umbri, rei a suo dire di aver “capito meno di altri la grande opportunità di sviluppo che viene dall’essere iscritti ad un sito seriale patrimonio dell’umanità”. Ma è sul tema della fruibilità dei beni che il primo cittadino si è tolto diversi sassolini dalle scarpe. “Il Tempietto non può essere aperto solo 3 pomeriggi a settimana – ha tuonato – abbiamo già scritto più volte al ministero; visto che non vogliono concederci la proprietà almeno ci concedano la gestione. La nostra volontà sarebbe quella di tenere aperto il monumento almeno 5-6 ore al giorno, non possiamo riuscirci fin quando il Comune che amministro sarà costretto a pagare gli straordinari dei dipendenti ministeriali”.
San Salvatore – Diversa la situazione a Spoleto, dove il Comune ha la proprietà della Basilica di San Salvatore, già completamente fruibile al pubblico, e dove a breve potrebbe essere inserita la presenza fissa di un custode per salvaguardare il monumento. Possibile anche che l’ingresso diventi a pagamento ma, come ha sottolineato l’architetto Flamini, il biglietto avrebbe un costo irrisorio. L’amministrazione comunale, nel frattempo, si è già attivata per mettere a disposizione delle scolaresche che aderiranno al progetto strutture alberghiere a prezzi scontati e visite gratuite a tutti i musei cittadini.
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