GIOVE: SCONVOLTI NON DAL TERREMOTO, MA DAGLI ERRORI DELLE PERSONE (FOTO) - Tuttoggi.info

GIOVE: SCONVOLTI NON DAL TERREMOTO, MA DAGLI ERRORI DELLE PERSONE (FOTO)

Redazione

GIOVE: SCONVOLTI NON DAL TERREMOTO, MA DAGLI ERRORI DELLE PERSONE (FOTO)

Gio, 27/11/2008 - 18:36

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di Valentina Ballarani

Gente arrabbiata, che si sente truffata, presa in giro, violata. Persone che non hanno chiesto questa situazione, che se la sono trovata addosso, come un fardello troppo pesante che si cerca man mano di alleggerire, ma non ce l'hanno fatta. Sono gli abitanti di Giove, ancora loro, dopo tanti anni si è ancora costretti a parlare di questo paese.

Il terremoto del '97 ha strappato la serenità a quelle poche anime che imperterrite hanno continuato a vivere in un paesino tranquillo, senza tante pretese, ma che dona pace con se stessi e con la natura. Ed è proprio quella pace che gli è stata strappata via; ma prendersela con il terremoto è ingiusto, quello sì, mette paura, spaventa, ma poi passa, è anch'esso natura e lo si giustifica per questo. Ma quello che fanno gli uomini no, le loro sono colpe vere, colpe indelebili, responsabilità che hanno cambiato la vita di molti.

A questo proposito stamattina si è tenuta una conferenza stampa, alla quale ha partecipato l'avvocato Paolo Salari, difensore delle 9 famiglie che stanno chiedendo giustizia, che ancora aspettano di rientrare nelle loro case. Insieme all'avvocato alcuni abitanti di Giove, uomini e donne per lo più anziani, che nei loro occhi hanno la disperazione, nei loro gesti composti la dignità, nonostante tutto.

Una ricostruzione mancata a causa di troppe vicende oscure.

E' lo stesso avvocato Salari a spiegare che “con una gara di appalto poco chiara, i lavori di ricostruzione sono stati affidati inizialmente alla ditta SEM. I lavori sono stati realizzati malissimo, travi non ancorate, solai costruiti su foratini storti, iniezioni di cemento fatte con l'innaffiatoio, insomma, lavori inaccettabili. Nonostante ciò, l'allora direttore dei lavori ha continuato a certificare i lavori come ‘realizzati a regola d'arte', e il presidente del consorzio non ha mai denunciato alcuna irregolarità. Per inciso la ditta scelta stava realizzando la casa dei genitori del presidente del Consorzio. Per di più la ditta, pur avvalendosi del contributo per lo smaltimento dei rifiuti, ha, nelle vicinanze di Giove, realizzato una discarica abusiva, nelle quali riversava tutti i residui edili. Ad un certo punto – ha proseguito nella spiegazione l'avvocato – questa ditta fallisce. Nel 2005 si passa ai poteri sostitutivi, e caso vuole che il nuovo direttore dei lavori è sempre lo stesso tecnico, fatto quanto meno strano. Anche l'allora sindaco di Valtopina, Giancarlo Picchiarelli, come quello attuale Giuseppe Mariucci, non hanno mai fatto niente per evitare che la situazione degenerasse. Nel frattempo comunque è stata nominata anche un'altra ditta, la ‘Nuova Tecno', che ha ripreso i lavori. L'attuale problema è che circa la metà dei 3 milioni di euro del finanziamento iniziali, sono andati persi, tra lavori sbagliati e soldi spariti, la restante parte, non è sufficiente a coprire tutte le spese. Il comune di Valtopina, quindi ha modificato i precedenti accolli che ricadranno sulle famiglie, per sopperire all'ammanco. Per esempio, persone che in origine avrebbero dovuto sborsare una cifra intorno ai 3mila euro, adesso ne deve sostenere più di 20mila. Tale aumento viene giustificato dicendo ai cittadini che ci sono stati degli aumenti, e che la nuova ditta è più costosa della precedente. Di fronte alle irregolarità abbiamo esposto querela – ha concluso Salari – ma non abbiamo ricevuto giustizia”.

Tra le testimonianze raccolte stamattina è emerso che sono state abbattute case senza che queste avessero danni particolari e tra l'altro senza il consenso del proprietario. La signora Valentina Armillei ha dichiarato: “il direttore dei lavori non ha mai richiesto l'intervento della soprintendenza neanche quando hanno messo mano alla chiesa (tra l'altro all'interno ci sono anche tele del ‘600), forse per non avere intoppi ai loro piani”. Una donna ha detto con trasporto “sono 12 anni che per alzarmi la notte devo scavalcare mia madre, perché nella stanza all'interno del container non c'è spazio. E' una vita di inferno a cui ci hanno costretti ingiustamente per troppo tempo”.

L'avvocato Salari e i cittadini, oltre a voler vedere terminate le loro case e poter tornare a svolgere una vita normale, chiedono giustizia civile e penale. Ancora attesa, ancora l'inverno, ancora la rabbia che cresce. Ancora Giove e i terremotati del '97.

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