“I cittadini di Giove, coloro che in 9 hanno la maggior parte delle quote millesimali di tutto il Consorzio, ovvero, quelli che possiedono le abitazioni più grandi, sono stanchi”. Comincia così l'ultima nota polemica dei cittadini della frazione di Valtopina che quest'anno passeranno il loro dodicesimo inverno nei prefabbricati.
“E' ora di dire basta – dicono i consorziati di Giove – a questo perpetuarsi, oltre a tutti i danni subiti, di beffe e di menzogne! Come può un campo container essere 'decoroso' dopo 12 inverni trascorsi in un barattolo di latta? Il Sindaco di Valtopina ha osato definire come tale il campo container di Giove, è incredibile! Le case popolari? Sono solo 4, di cui 2 date alla stessa famiglia, padre, madre e figlio con famiglia, anziché alle persone anziane e malate. Sono state costruite su di un acquitrino, tanto che già sono presenti cedimenti in fondazione!”.
Ma l'attenzione dei cittadini esasperati non si focalizza solo sul sindaco di Valtopina, ma anche sui numerosi politici che recentemente sono arrivati nella cittadina a ridosso del Subasio per la mostra mercato del tartufo senza però arrivare fino a Giove per constatare la situazione dei cittadini terremotati.
“La festa del Tartufo a Valtopina – dicono gli abitanti dei container – ha tenuto tutti quanti molto impegnati a banchettare, come il Presidente della Regione Umbria On. Maria Rita Lorenzetti, sempre puntuale ogni anno. Come mai l'On. Presidente non ha trovato neanche 5 minuti per venire a fare visita al decoroso campo container che da 11 anni sta gridando a tutti i suoi problemi? Il Sindaco di Valtopina, evidentemente, non ricorda che nell'agosto del 2002 venne personalmente a Giove insieme con il Vice Sindaco Cosimetti a promettere le casette di legno, o forse non ricorda di avere fatto firmare agli abitanti di Giove il foglio della rinuncia alle stesse casette?”
I consorziati di Giove vogliono quindi replicare “a tutte le menzogne che si tenta di diffondere: non è vero che gli oneri aggiuntivi derivano dai costi del fermo cantiere, perché i cordoli non collegati non possono che essere uno delle migliaia di danni strutturali! Il fermo cantiere rappresenta per il Sindaco un ottimo escamotage per tentare di camuffare la realtà dei fatti di chi ha colpa. Chi era il Direttore dei Lavori della prima impresa? Chi è il Direttore dei Lavori attuali?”.
“Noi mobiliteremo qualsiasi cosa – proseguono gli abitanti dei container – purché venga a galla la verità, non abbiamo paura di nessuno e resteremo fortemente ancorati alle nostre posizioni finché non verrà fatta giustizia. I cittadini che a Giove sono contenti della ricostruzione, sono coloro che beneficeranno di opere di miglioramento strutturale in quanto consorziati, ma ricordiamo che le loro unità abitative sono alquanto esigue rispetto a quelle di chi dovrà pagare 50-60 mila euro di accollo. Che cosa aspettiamo, che Giove faccia la stessa fine della Scuola di San Giuliano in Puglia o di Rivoli a Torino? I danni sono lì, visibili, tangibili e soprattutto documentati da foto e da perizie giurate. Non siamo pazzi. Vogliamo che, quantomeno, – concludono – non vengano diffuse notizie errate”.
